Il caso del coccodrillo avvistato in Italia: come è possibile e dove vivono nel nostro Paese questi rettili giganteschi.
Non è la prima volta che accade e ancora una volta lo scetticismo è d’obbligo: siamo in Sicilia, precisamente a San Giovanni Gemini, nell’Agrigentino. A segnalare e a rendere pubblico il possibile avvistamento di un coccodrillo è stato il primo cittadino di questo comune, Dino Zimbardo, che su Facebook ha prima denunciato il pericolo e poi addirittura diramato il “divieto assoluto” di recarsi in prossimità degli argini del torrente Mancuso.
Tra scetticismo e certezze, nel giro di qualche giorno, la notizia dell’avvistamento di un coccodrillo in Sicilia è andata scemando, ma chiaramente il fatto che una carica pubblica come un primo cittadino abbia deciso di prendere delle precauzioni fa pensare. Come è possibile che un coccodrillo sia stato avvistato in Italia? In un precedente articolo, abbiamo già provato a fare chiarezza sul tema.
Il clima di alcune regioni del nostro Paese, come la Sicilia, potrebbe effettivamente essere abbastanza caldo da permettere a un coccodrillo di sopravvivere e del resto, proprio in questa Regione, in passato questi grossi rettili avevano trovato il loro habitat naturale.
Pare infatti che fossero stati importati dal delta del Nilo durante le navigazioni e gli scambi commerciali con il mondo arabo. La presenza di coccodrilli sull’isola è stata accertata ormai quattro secoli fa, nella fonte del Ciane, a Siracusa, e un secolo dopo da un naturalista che nei suoi diari ne attesta la presenza tra Palermo e Catania.
Sarebbero stati sterminati, in quanto erano pericolosi per il bestiame in un territorio ricco di allevatori. Ma oggi sarebbe possibile vedere un coccodrillo libero nel nostro Paese? Il caso di San Giovanni Gemini è emblematico, perché il sindaco sostiene di essere stato informato dall’Azienda Sanitaria locale.
Resta davvero difficile pensare che questo animale sia tornato a insediarsi in una regione del nostro Paese, sebbene appunto ci abbia vissuto in passato. Le ipotesi sono due: si potrebbe trattare di un misterioso lucertolone troppo cresciuto e scambiato per un coccodrillo, oppure l’animale potrebbe essere stato introdotto clandestinamente in Italia e scappato da qualche abitazione in cui illecitamente detenuto.
Il caso di Maccarese, alle porte di Roma, è emblematico di come la fobia dell’avvistamento di un coccodrillo possa arrivare addirittura a coinvolgere la cronaca nazionale: per alcuni giorni, infatti, gli inviati dei principali network andarono a intervistare gli abitanti del luogo rispetto a quanto accaduto. Poi tutto si eclissò e di draghi e coccodrilli in provincia di Roma non se ne seppe più nulla.
Più di recente si è parlato del presunto avvistamento di un coccodrillo in provincia di Brindisi, più precisamente tra Francavilla Fontana e Villa Castelli. Era la scorsa estate e la notizia fu molto chiacchierata, peccato che a diffonderla fosse stata una pagina dichiaratamente satirica. Sono stati poi gli stessi autori della burla a uscire allo scoperto.
Possiamo andare avanti: nessun coccodrillo è stato realmente avvistato nel lecchese qualche anno fa e la foto di un alligatore nel canale di Venezia in pieno lockdown era decisamente una fake, un fotomontaggio creato ad arte. Infine, quella del coccodrillo nei pressi del Maschio Angioino, a Napoli, è una leggenda metropolitana.
La domanda d’obbligo è dunque dove poter vedere davvero un coccodrillo in Italia o in Europa: la risposta probabilmente la conoscete già, in uno zoo o in un bioparco. Qualche esempio: nel bioparco di Roma, possiamo vederne addirittura tre di alligatori, ovvero il coccodrillo del Nilo, il caimano nano di scheinder e il coccodrillo africano nano. Allo Zoosafari di Fasano, nel brindisino, c’è un esemplare di coccodrillo americano.
Ma da Valbrembo a Riccione, da Lignano Sabbiadoro a Pistoia, e persino allo zoo di Napoli, tanti sono i luoghi in cui andare a vedere un coccodrillo vivo. In nessuna parte d’Europa vivono però coccodrilli, che appunto non siano in cattività. In Provenza, addirittura c’è il più grande parco zoologico europeo dedicato ai rettili che si chiama la Fabbrica dei Coccodrilli.
Dieci anni fa, infine, abbiamo assistito in Italia a un evento davvero eclatante: al Tropicarium Park di Jesolo, per la prima volta, è avvenuto il parto di ben otto coccodrilli, nati in cattività. I piccoli alla nascita erano lunghi venti centimetri e pesavano 60 grammi, un evento davvero difficilmente replicabile.
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