Quale sarebbe la cosa migliore da fare: ci si bagna di più sotto alla pioggia correndo o camminando? Ce lo svelano degli accademici.
Ci si bagna di più sotto alla pioggia correndo o camminando? A questa domanda la tendenza è nel rispondere sia nell’una che nell’altra maniera. Ci si basa più sull’istinto, con tutta probabilità. Poi c’è anche chi è portato a ragionarci su, giungendo a trarre una risposta piuttosto che l’altra. Ma a sgomberare il campo da dubbi ci pensa uno studio condotto appositamente per dare un responso definitivo in tal senso.
A condurlo è stato un gruppo di studiosi della britannica Università di Reading, in Inghilterra. Forse si erano stufati di raggiungere il loro ateneo sempre fradici per via della pioggia, che da quelle parti rappresenta una consuetudine e che tende a superare le giornate di bel tempo. Va detto che alla domanda se ci si bagni di più sotto alla pioggia correndo o camminando intervengono diversi fattori.
Ci si bagna di più sotto alla pioggia correndo o camminando?
Per esempio la direzione di caduta della pioggia stessa. Gli accademici inglesi hanno considerato la pioggia che scende dal cielo in posizione direttamente sia verticale che obliqua, per via della influenza del vento. In questo caso, per evitare di finire con l’essere toccati dal quantitativo più basso possibile di acqua (perché tanto a bagnarci ci bagneremo, n.d.r.) dovremo seguire delle indicazioni ben specifiche. Di quali si tratta?
Verrebbe da pensare che, quanto prima riusciremo a raggiungere una parte coperta o qualsiasi altro posto che possa farci da riparo, saremo stati per l’appunto in grado di beccarci meno gocce rispetto al procedere con una andatura più moderata. Che cosa dice lo studio universitario apposito invece? Ebbene, sono sorte tre specifici fattori in grado di influenzare la risposta finale. A fare la differenza sono:
- intensità ed angolazione della pioggia,
- dimensioni della parte del corpo che è direttamente esposta all’acqua
- tempo trascorso sotto alla pioggia.
Che cosa ci dicono gli studiosi
Le conclusioni tratte sono le seguenti. Se la pioggia è verticale allora sembra che convenga di più camminare. Camminare che poi aiuta anche a dimagrire. Mentre se è obliqua il consiglio che salta fuori dalle rilevazione svolte dall’Università di Reading è che sarebbe meglio correre. Perché? Correre (ricordiamo, senza ombrello, n.d.r.) in caso di pioggia finirebbe con il farci “raccogliere” più gocce, specialmente se la direzione delle stesse è rivolta verso il nostro viso.
E se si corre ad una velocità che è più alta rispetto a quella di una pioggia che invece viene giù in verticale, ci sarà più acqua presa con la parte anteriore del nostro corpo rispetto a quella che riusciamo ad evitare in testa. La soluzione definitiva per limitare i danni in ogni caso sarebbe fare una corsa leggera, rasentando gli 11 km all’ora. La cosa certa è che comunque ci bagneremo non poco in tutti i casi, quindi sarebbe meglio starsene a casa oppure aspettare da qualche parte. Nel frattempo potremmo comprare un ombrello, e che sia bello grande e resistente.