La balena artica si distingue dalle specie simili per una caratteristica particolare che impedisce lo sviluppo del cancro, ma che ha altri inconvenienti
Chi non ha sognato almeno una volta nella vita la balena? Un animale misterioso, una specie di dinosauro che regna negli oceani, regina incontrastata in quanto grandezza. Non è un caso che una delle fiabe più note di tutti i tempi, Pinocchio di Collodi, faccia della pancia della balena la dimora temporanea di Geppetto, da cui alla fine Pinocchio lo salva. Jona che visse nella balena e tanti altri esempi di letteratura e raffigurazioni dell’enorme cetaceo. Con la punta di diamante in Moby Dick di Melville, esempio e metafora della lotta tra uomo e natura, che mostra al contempo sfida ed impossibilità di vivere l’uno senza l’altro. La balena ha un immaginario ben preciso, dato anche dal fatto che il mammifero più grande del mondo sia un “pesce”.
Se poi si studia un po’ più a fondo la balena, oltre le rappresentazioni mitologiche e narrative, si scopre che è tutt’altro da come viene raffigurata. È un animale pacifico, non mangia l’uomo, ma solo pesci. Certo, se incontra un’imbarcazione sul suo percorso potrebbe danneggiarla, ma non certo intenzionalmente. Ha la capacità di giocare e di riprodurre i suoni. E vive anche 200 anni. In questo caso specifico si parla della balena artica. Ha la capacità di vivere 2 secoli senza che le sue cellule sviluppino il cancro. E questo fa interrogare sia zoologi che medici.
Sostanzialmente, anche se di grandi dimensioni, la balena artica ha un potenziale molto forte per non sviluppare il cancro. Le sue cellule si riproducono molto lentamente, così in caso di errore hanno il tempo di “correggersi” da sole. E questo impedisce, non totalmente ma quasi, lo sviluppo delle cellule tumorali cancerogene. Con un prezzo da pagare. La balena artica ha i testicoli molto più piccoli rispetto ad esempio alla balena franca. Per fare un esempio, i testicoli della balena franca pesano mediamente una tonnellata, quelli della balena artica arrivano a malapena a 200 chili.
Il che non è un problema di estetica o di orgoglio virile, prerogativa dell’essere umano, ma un impedimento parziale all’alta riproduttività. E sembra da recenti studi che questo fattore sia collegato alla longevità ed alla capacità della balena artica di non sviluppare il cancro.
Quindi la balena artica rispetto alle tre specie della franca vive molto di più ma si riproduce molto di meno. Uno scambio che si potrebbe definire vantaggioso. Ed il tutto grazie al gene CDKN2C, presente esclusivamente nella cetaceo che vive oltre 200 anni.
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