La balena spiaggiata il 27 gennaio 2011 sul litorale sabbioso del Parco di S.Rossore a Pisa è morta a causa delle infezioni di morbillo e toxoplasmosi che purtroppo l’hanno colpita. A rivelare questi inquietanti scenari è stato l’esito della necroscopia sul cetaceo, coordinata dall’Unità di intervento nazionale per la gestione di spiaggiamenti straordinari istituita dal ministero dell’Ambiente presso la facoltà di medicina veterinaria di Padova congiuntamente all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e di altre istituzioni. Ma capiamone di più.
Proprio dall’Istituto torinese, fanno sapere che “La rinvenuta presenza di infezioni a carico dell’esemplare spiaggiato evidenzia la necessità di approfondire gli aspetti sanitari di questi animali che, pur vivendo in un ambiente distante dal nostro come le profondità marine, rivestono comunque un ruolo epidemiologico non trascurabile“.
Anche l’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ha dichiarato che è importante studiare a fondo il problema: “Alla luce delle scoperte effettuate è chiaro che si renda necessario il monitoraggio costante e sistematico degli spiaggiamenti al fine di ricavare elementi utili ai programmi di conservazione di questa specie“. E poi, è molto importante capire come le infezioni che hanno afflitto la balena in questione possano aver danneggiato l’ecosistema in cui ha iniziato la lenta agonìa.
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