Quando pensiamo alla sostenibilità rinunciare alla plastica è di primaria importanza ma siamo sicuri che le alternative in bambù vadano bene?
La sostenibilità passa anche, e soprattutto, dalle nostre scelte nella vita di tutti i giorni. Chi decide di vivere nel rispetto dell’ambiente può ad esempio decidere di rinunciare ai detersivi chimici, di comprare alimenti biologici, oppure di creare meno rifiuti possibile o riciclarli secondo una filosofia zero-waste. In questo senso scegliere prodotti riutilizzabili realizzati con materiali riciclati o naturali può essere una buona idea.
Un esempio sono i prodotti in bambù, oppure quelli realizzati con derivati del bambù. A tal proposito, però, c’è da specificare che non tutte le scelte presenti in commercio sono davvero ciò che sembrano. In alcuni casi i derivati o i lavorati dal bambù risultano sintetici ed estremamente dannosi per l’ambiente, come nel caso delle fibre usate per realizzare panni in bambù.
Quando si opta per prodotti sostenibili, infatti, informarsi sulle loro origini e sull’impatto della loro filiera produttiva non può essere un dettaglio tralasciabile. Nel caso di oggetti in legno 100% bambù abbiamo la certezza che si tratti di prodotti sostenibili, ma cosa dire, ad esempio, delle stoviglie in bambù? Queste ultime all’aspetto sembrano fatte di plastica e un occhio più attento si renderà facilmente conto della verità: esse sono davvero di plastica e possono rilasciare formaldeide nei cibi e nelle bevande.
Anche gli spazzolini in bambù possono risultare problematici: sono difficili da smaltire (anche se esiste un sistema di raccolta dedicato) e rischiano di fare la muffa. Ma il problema principale sono le fibre di bambù: esse vengono prodotte in modo sintetico con l’ausilio di sostanze chimiche altamente inquinanti. Il rischio è dunque quello di produrre un prodotto apparentemente sostenibile ma con un dispendio di risorse enorme.
Tra i prodotti in bambù troviamo anche la carta igienica, che in termini di sostenibilità è migliore di quella ricavata dagli alberi. Il bambù, infatti, cresce velocemente, ha bisogno di poco suolo, poca acqua e nessun fertilizzante. Eppure quel tipo di carta igienica è prodotto in Cina, ove le informazioni sulla filiera produttiva sono difficilmente reperibili. Una valida alternativa può dunque essere la carta da tetrapak riciclato, prodotta nel nostro Paese.
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