Si sente spesso dire che le banane siano un alimento sconsigliato alle 537 milioni di persone nel mondo (un adulto su dieci) che soffrono di questa malattia
La banana è un frutto dalle nobili proprietà organolettiche: povera di grassi saturi e sodio, contiene numerose vitamine (in particolare B6 e C) e fibre e garantisce un apporto fondamentale di potassio; di contro, è ricca di carboidrati, ovvero di amido e zuccheri.
Nel 2020 iniziarono a riscuotere grande successo e a circolare massicciamente sul web – i dati di uno studio condotto dal dottor David Unwin – medico di famiglia presso uno studio del NHS a Southport, nel Merseyside – sulla cura del diabete e dell’obesità: il consumo di una banana veniva equiparato a quello di sei cucchiaini di zucchero. La notizia generò, soprattutto tra i pazienti diabetici, grande preoccupazione. Quanto è sicuro questo alimento per le persone con tale patologia?
La glicemia è la quantità di zucchero – chiamato glucosio – contenuta nel sangue. Il cibo è la principale fonte di glucosio: per tale ragione, soprattutto chi soffre di diabete, è bene che conosca l’apporto glicemico di ciascun alimento e che sia conscio che i livelli di questo parametro aumenteranno dopo i pasti, in particolare se ricchi di carboidrati.
Per approfondire meglio il tema è necessario introdurre e spiegare due concetti: “indice glicemico” e “carico glicemico”. L’Istituto Superiore di Sanità ricorda che l’indice glicemico (IG) “è un valore che esprime la rapidità con cui gli alimenti contenenti carboidrati fanno aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia)“, si configura di fatto come un sistema di classificazione che rivela la velocità con cui alcuni carboidrati aumentano la glicemia. Gli alimenti a basso indice glicemico hanno un punteggio inferiore a 55.
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Il carico glicemico (CG), è invece una valutazione più specifica, un parametro che stabilisce l’impatto che un pasto ha sulla glicemia in base al suo indice glicemico (IG). Un valore accettabile di CG non deve essere superiore a un range compreso tra 0 e 19 (da 0 a 10 il valore è classificato come “basso”; da 11 a 19 “medio).
Quando arriva il momento di preparare i pasti, in particolare i pazienti diabetici, devono prediligere cibi poco trasformati, integrali, sani e ricchi di proteine e fibre alimentari, poiché a basso indice glicemico. Le banane mature hanno un indice glicemico medio di 51 e un carico glicemico medio di 13.
Quelle acerbe hanno valori ancora più bassi (rispettivamente 42 e 11). I suoi valori (poiché ricco di carboidrati, cioè di amido e zucchero) sono sicuramente superiori rispetto a quelli di altri frutti (ad esempio la mela) di solito consumati a fine pasto o come spuntino durante la merenda.
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Complessivamente la banana risulta comunque avere un basso indice glicemico: un consumo moderato, così come accade per gli altri alimenti ricchi di carboidrati, non aumenterà di troppo la glicemia. Vale la regola del giusto mezzo: le persone diabetiche è bene consumino con moderazione tale alimento. Seguire una dieta sana ed equilibrata è la principale delle raccomandazioni.
Niente allarmismi quindi: eliminare tale pasto dalla propria dieta e condannarlo alla dannazione perpetua sarebbe una scelta eccessivamente drastica, nonché errore ingiustificato. Il quantitativondi metà banana al giorno è la giusta soluzione.
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