Sapevi che le banane che mangiamo sono dei cloni? Ecco la straordinaria scoperta che vi lascerà a bocca aperta.
Noi amiamo consumare la frutta fresca, cosa c’è di meglio? Del resto col loro sapore dolce, la croccantezza o la polpa – a seconda del tipo di frutto che mangiamo – forniamo piacevolmente al nostro organismo dei preziosi nutritivi di cui ha bisogno per funzionare meglio. Noi siamo come una macchina da preservare e potenziare e la frutta ci aiuta molto in tal senso.
Si dice che la frutta estiva sia la migliore rispetto a quella di tutto l’anno, come dire no quando davanti ci ritroviamo ciliegie, albicocche e le super idratanti angurie? Forse stilare una classifica o eleggere il preferito non è forse così semplice. Quello che possiamo comunque affermare è che tra i frutti molto amati ci sono loro, le banane.
Quelle che noi compriamo e consumiamo come banane non sono le uniche presenti sulla Terra, abbiamo anche le rosse che si possono consumare crude come quelle usuali e poi ci sono quelle adatte per essere cucinate; se sei almeno un Millennial ricorderai il film – oggi cult – Banana Joe, pellicola del 1982 con Bud Spencer, avrai perfettamente capito a quale scena alludiamo.
Ma adesso, al di là del simpatico riferimento cinematografico, torniamo alla notizia scoop che ha sconvolto molti consumatori di banana. Una news che ha fatto persino dire “E sono felice che non mi sono mai piaciute” ma cosa è emerso di così scandaloso? A quanto pare quelle che noi mangiamo sarebbero dei cloni, tutte hanno il medesimo DNA. Facciamo chiarezza sul punto per non creare confusione.
Il banano è un ibrido sterile tra due specie che sono la Musa acuminata e la Musa balbisiana, entrambe originarie del sud-est asiatico. Ab origine questa pianta produceva un seme grosso e dato che questo non era abbastanza gradito dal genere umano (non sappiamo dire con esattezza il perché di questa decisione) hanno cominciato a selezionare e incrociare varietà selvatiche diverse allo scopo di avere semi piccoli e frutti grandi.
Un iter che alle sue estreme conseguenze ha portato a rendere sterili e senza semi questi frutti Questo spiega perché la loro moltiplicazione avviene per parternocarpia: non necessitano di riproduzione sessuata e quindi senza semi. Dalla pianta madre infatti se ne generano di nuove, con il medesimo DNA. Mangiamo lo stesso organismo da anni.
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