Si può fare il bagno in mare se c’è la bandiera rossa oppure si rischia di commettere un’azione illegale? Facciamo chiarezza.
In estate una delle attività ricreative più diffuse è sicuramente andare al mare. Che si dedica per spiagge sabbiose adatte anche alle famiglie con bambini piccoli o per baie rocciose difficili da raggiungere ma dai panorami mozzafiato poco importa: una delle attività ricreative preferite da fare in spiaggia è sicuramente il bagno al mare.
Più volte sarà dunque capitato di notare la possibile presenza di una bandiera rossa vicino alla riva, solitamente usata come monito per avvertire i bagnanti della pericolosità di entrare in acqua. Ma non solo, perché la bandiera rossa non indica solo mare mosso o presenza di animali pericolosi in acqua (pensiamo alla New Smyrna Beach in Florida, ove gli attacchi di squalo sono così numerosi da aver reso il posto uno dei più pericolosi in cui fare il bagno) ma anche l’assenza del bagnino, con conseguente mancanza di supervisione e soccorso in caso di pericolo.
La bandiera rossa è dunque usata come avvertimento e per fare in modo che i bagnanti siano consapevoli che entrando in acqua dovranno essere attenti a eventuali rischi e pericoli. Ma una domanda sorge dunque spontanea: se c’è la bandiera rossa è legale fare il bagno? La risposta è: sì. Essa non indica infatti un vero e proprio divieto, quanto piuttosto un richiamo alla prudenza, così come la bandiera gialla è usata per segnalare la presenza di forti venti.
Più volte è stato proposto di trasformare la bandiera rossa in un divieto sanzionabile, ma la discrezionalità di alcune condizioni rende difficile definire in maniera certa i limiti di questo eventuale divieto. Comunque la si metta sarà bene fare attenzione in acqua, soprattutto in mancanza del bagnino o quando il mare è particolarmente mosso: la forza delle onde o le correnti potrebbero risultare difficile da contrastare.
Si parla invece di vero e proprio divieto nel caso del divieto di balneazione: questa dicitura indica solitamente un’ordinanza comunale o della Guardia Costiera emessa per impedire l’accesso in acqua dei bagnanti a causa di grandi rischi per la salute. Spesso il divieto di balneazione viene utilizzato in caso di contaminazione dell’acqua, ad esempio alta presenza di batteri fecali o liquami.
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