La tecnica del sottovuoto consente di conservare gli alimenti molto a lungo. Come contraltare, la difficoltà nell’aprire i barattoli.
La conservazione di cibi nei barattoli è di data piuttosto lunga. Anche se la diffusione di massa è arrivata intorno alla metà del Novecento. In Italia è stato Cirio il primo ad inserire i legumi in latta. In seguito anche le conserve di pomodoro o di frutta hanno iniziato ad arredare gli scaffali dei supermercati. Con il boom economico ed il lavoro femminile, in breve tempo la maggior parte delle famiglie si sono convertite all’acquisto in barattolo piuttosto che la produzione casalinga di conserve. Questo anche grazie a una sempre crescente presenza della tecnologia del freddo.
Stiamo parlando del frigorifero, elettrodomestico essenziale che ha cambiato non solo le abitudini casalinghe, ma anche il modo di fare la spesa. Anche in precedenza i cibi venivano conservati nei barattoli, in modo tale da rimanere integri più a lungo. Ma senza il sottovuoto per mangiare cibi in scatola integri era necessario che essi fossero immersi in sostanze quali salamoia, strutto, o aceto. Sostanze conservanti che ne preservassero l’integrità dalle formazioni batteriche o di muffe. Ed è stata prprio la tecnica del sottovuoto a fare la differenza.
I barattoli per conservare a lungo gli alimenti possono essere diverse forme e composte da diversi materiali. Ci sono barattoli in vetro con tappo di latta, barattoli stessi di latta con l’apertura ad anello, ed altre tipologie simili. In questo modo il prodotto può essere mantenuto in dispensa a lungo, senza la necessità del frigorifero. Si ricorda che il prodotto alimentare, una volta che il barattolo è stato aperto, non rimane più integro fino alla data di scadenza o il termine minimo di conservazione indicato sull’etichetta, ma deve essere consumato entro pochi giorni. Sulla maggior parte delle etichette questa indicazione è presente.
Il sottovuoto è una tecnica di conservazione che può essere replicata anche al livello casalingo. Basta inserire il barattolo di vetro con la conserva all’interno in una pentola di acqua bollente capovolto, e far bollire la parte superiore per diverse ore. In questo modo l’ossigeno presente all’interno del barattolo verrà meno, e non ci sarà possibilità di alterazione dell’alimento. Si deve stare molto attenti. In caso di errore, il consumo del cibo in barattolo può far sviluppare il botulismo, una malattia del tratto gastro intestinale piuttosto grave. I barattoli devono essere precedenemente sterilizzati.
Il prodotto alimentare conservato nei barattoli di vetro, con l’apertura a vite agevolata da un tappo di latta, rimane integro a lungo grazie all’assenza di ossigeno. È proprio questa tecnica del sottovuoto. Eliminare l’ossigeno per eliminare la prolificazione batterica. Tuttavia l’assenza dell’ossigeno rende anche più complicata l’apertura del tappo a vite. Per agevolarla ci sono diverse tecniche. Il tappo di latta non è uniforme. Ci sono dei punti più sottili e leggermente più larghi. Il metodo più semplice è fare leva con la punta di un coltello su quei punti fino a che non si sente il classico clack, un rumore che indica che l’ossigeno sta entrando nel barattolo e dunque è più facile svitarlo.
Si deve strare molto attenti alla punta del coltello, e non rivolgerla mai verso di sé, perché potrebbe scivolare e tagliare. Un altro metodo è scaldare il tappo con della cera o sul fornello, stando attenti a non scottarsi e dunque indossando delle presine. In questo modo il materiale della latta si deforma, e consente un’apertura più agevole. In ultima battuta si può provare a fare forza con le mani utilizzando una presa un po’ più ruvida, quale ad esempio la presina o uno straccio.
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