La batteria di sabbia sembra essere a tutti gli effetti il futuro nel campo delle energie rinnovabili: il primo modello è stato realizzato in Finlandia. Come funziona
Il futuro delle energie rinnovabili vede un nuovo protagonista sullo scenario mondiale. Si tratta della batteria di sabbia, il cui primo modello è stata realizzato a Kankaanpää, in Finlandia per il teleriscaldamento urbano. Essa è stata realizzata dall’azienda Polar Night energy dentro un serbatoio di acciaio isolato, alto 7 metri e largo 4.
“La costruzione dell’impianto è andata bene, considerando che si trattava di una soluzione completamente innovativa”, ha detto Markku Ylönen, co-fondatore e CTO di Polar Night Energy. “Sono state risolte alcune difficoltà. Ora la sabbia è già calda. Abbiamo anche appreso che il nostro sistema mostra un potenziale maggiore rispetto a quello inizialmente calcolato”.
Batteria di sabbia, come funziona e le possibili applicazioni future
Il sistema genera aria calda che circola nella sabbia grazia a uno scambiatore di calore. Quando c’è bisogno di energia, la batteria scarica l’aria calda riscaldando l’acqua della rete di teleriscaldamento. Secondo l’azienda, tale impianto potrebbe mantenere la sabbia anche a 500° per molti mesi e con perdite ridotte al minimo. Per quel che riguarda i costi dell’installazione, pare servano meno di 10 euro per kWh.
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Detto questo, i massimi esperti mondiali stanno studiano anche un modo per utilizzare la sabbia nelle batterie a litio che potrebbe migliorare le prestazioni energetiche dei dispositivi, come pc, tablet e smartphone, a cui verrebbero applicate. Questo perché la sabbia, composta per larga parte da quarzo, ossida il diossido di silicio. Proprio riguardo a questo, i ricercatori dell’Università della California Riverside stanno studiando la possibile creazione del nanosilicio da sabbie ricche di quarzo. Il silicio, di per sé, è infatti difficile da produrre su larga scala e si degrada facilmente. Il nanosilicio, invece, mescolato a sale e magnesio ad alte temperature, porterebbe alla formazione di un oggetto simile a una spugna, il quale riuscirebbe a migliorare le performance della batteria.