Riguardo al batterio killer la soia non c’entra, infatti i test effettuati sono risultati negativi. In Germania sono state effettuate delle analisi di laboratorio sui germogli di soia, ai quali si era attribuito l’origine della diffusione del batterio dell’Escherichia coli. Ancora quindi sulla questione non si è riusciti a fare chiarezza: né i cetrioli né i germogli di soia sarebbero alla base della diffusione dell’epidemia e della conseguente psicosi che si è generata. L’emergenza alimentare sicuramente continuerà a far sentire le proprie conseguenze, anche in termini di perdita economica per il settore dell’agricoltura.
Secondo Coldiretti il batterio killer ha messo in crisi il settore agroalimentare. In effetti si calcola che i danni economici sono pari a circa 5 miliardi di euro. Per questo a causa del batterio killer sono stati chiesti a ragione degli interventi per gli agricoltori. È ormai prossima la riunione dei vertici europei, che avranno il compito di esaminare la situazione che riguarda il mercato e che senza dubbio non trascureranno la questione della sicurezza alimentare.
Se tutti si chiedevano se il batterio killer ha origine dai germogli di soia, adesso si è appurato che i germogli di soia non sono per nulla implicati nella vicenda. Lo stesso ministro della salute Ferruccio Fazio aveva sottolineato che, per riuscire a comprendere l’origine del diffondersi dell’infezione, occorre prestare attenzione maggiormente sulle situazioni locali e ai rischi legati alla contaminazione, che riguardano il processo di produzione e di confezionamento dei cibi. Non servirebbe a tanto prendere in considerazione un singolo vegetale piuttosto che un altro.
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