Benessere mentale, ai tempi dei greci e dei romani come veniva trattato?

Benessere mentale, conosciamo tutti l’importanza che gli attribuiamo ai tempi d’oggi: ma com’era la situazione in epoca greca e romana?

salute mentale nell'antichità
Benessere mentale: cosa ne pensavano gli antichi? (Ecoo.it)

Al giorno d’oggi, parlare di benessere mentale vuol dire prendere in considerazione una delle tematiche più importanti quando si tratta di salute. Non esiste campo, in fondo, in cui la cura della salute mentale non eserciti una qualche influenza: dalla scuola allo sport, dal lavoro alla vita di coppia.

I tempi in cui il benessere mentale non era altro che un “di più” rispetto alla salute del corpo, in sostanza, parrebbero essere ufficialmente finiti. E con essi anche la vergogna di condividere, assieme agli amici o ai familiari, di aver intrapreso un percorso di cure psicologiche.

La persona e il suo benessere a 360°, nel 21esimo secolo, possono dire di essere ritornati al centro. I numeri dell’Organizzazione mondiale della sanità ce lo confermano: circa un miliardo di persone, secondo le stime, affronta problemi di salute mentale ogni giorno (280 milioni le persone che soffrono di depressione).

Vale la pena, a fronte di un fenomeno così ampio, ripercorrere la storia a ritroso e chiedersi se l’attenzione alla salute mentale sia sempre stata così elevata. Com’era la situazione, in sostanza, all’epoca dei greci e dei romani?

Salute mentale, cosa ne pensavano gli antichi? Chiediamolo direttamente a loro

donna che medita
Persona che fa meditazione (Ecoo.it)

Mens sana in corpore sano“, recita uno dei più famosi proverbi latini, tratto dalle Satire di Giovenale. A riprova che la salute della mente, nell’antica Roma, era importante tanto quanto quella del corpo. Un’intuizione, peraltro, che è di gran lunga più antica di quel che immagineremmo.

Già nel V secolo a.C., un trattato anonimo intitolato Le Epidemie metteva nero su bianco come le abitudini mentali, combinate a dieta ed esercizio fisico, non facessero altro che garantire all’individuo un buono stato di salute generale.

Ai mali della mente, gli antichi attribuivano un’importanza pari a quella del corpo. Al punto tale da elaborare terapie e cure per far passare qualunque stato di infelicità per la persona. Un esempio? Il filosofo Aristippo, vissuto nel V secolo a.C., parlava proprio della necessità di “concentrarsi sul tempo presente“: un esercizio per la mente e per il vivere in modo piacevole.

Quanto ai dettami medici, il primo consiglio che essi tendevano a dare di fronte a squilibri di natura mentale era di cambiare stile di vita. Fare sport, seguire un’alimentazione differente, viaggiare, e perché no, magari porsi in ascolto dei filosofi.

Terapie che avevano ben poco di complesso, se solo le rapportiamo a quelle odierne. La saggezza nascosta dietro le stesse, tuttavia, suggerisce più che esplicitamente quanto le soluzioni all’apparenza più semplici, in realtà, fossero le più efficaci: cambiare stile di vita, adottarne uno più sano e sostenibile, per far sì che la mente ne traesse il massimo del beneficio.

Benessere mentale: come viene affrontato ai nostri giorni

Sotto certi aspetti, il benessere mentale così come lo intendiamo oggi coincide con l’interpretazione che, secoli fa, ne diedero gli antichi. Una combinazione di stile di vita sano, attività che consentano di prendersi cura della mente, ed equilibrio generale del corpo.

Vi sono poi, a latere, alcune procedure specifiche che sono funzionali alla preservazione di uno stato di benessere (un esempio è quello della meditazione). Così come vi sono alcune, specifiche pratiche che possono tenerci al sicuro da possibili stati di squilibrio psichico, quale l’abitudine a non perdere mai il contatto con la natura.