Benevento, sequestrate oltre 500 bottiglie di olio di oliva: truffa ai consumatori

Benevento, maxi operazione vede al centro oltre 500 bottiglie di olio di oliva: i controlli sulla qualità del prodotto non danno gli esiti sperati.

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Olio di oliva: sequestrate 500 bottiglie a Benevento – Ecoo.it

Avrebbe dovuto trattarsi di olio extravergine di oliva, i cui prezzi, sempre più proibitivi, hanno subito aumenti del 42% solo nel 2023. Eppure, le 500 bottiglie sequestrate nel corso di una maxi operazione condotta a Benevento riscontravano irregolarità su ogni fronte.

I controlli sulla qualità dei prodotti che arrivano ogni giorno sulle tavole degli italiani vengono effettuati dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF). Questa volta, a scatenare la “task force” impegnata nella supervisione ci ha pensato una segnalazione fatta da ItaliaOlivicola.

L’organizzazione, allarmata dalla quantità impressionante di prodotti che, nei supermercati, vengono proposti come olio extravergine d’oliva, non ha esitato a sottoporre la questione agli agenti dell’ICQRF. E così, proprio nel capoluogo campano, è venuta a galla una maxi truffa ai danni dei consumatori. Quest’ultimi, convinti di star acquistando un prodotto in regola con le normative vigenti, sono venuti a conoscenza di quale fosse la verità.

Benevento, emergono irregolarità dai controlli: sequestrate 500 bottiglie di olio d’oliva

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Olio di oliva: irregolarità in un’azienda beneventana – Ecoo.it

Grazie alla segnalazione di ItaliaOlivicola, l’ICQRF ha indagato e portato a galla una lunga lista di irregolarità perpetrate da un’azienda campana, con sede a Benevento. Nella fattispecie, nell’ambito dell’operazione avvenuta lo scorso 9 ottobre sono state sequestrate oltre 500 bottiglie di olio.

I controlli a garanzia della qualità dei prodotti hanno avuto un esito a dir poco agghiacciante: l’azienda in questione, famosa per la produzione di condimenti a base di olio extravergine di oliva, in realtà metteva in commercio bottiglie con etichette in cui non se ne specificava la quantità. Pertanto i prodotti, non in linea con la normativa vigente, sono stati immediatamente posti sotto sequestro.

Questo, nello specifico, è quanto si legge nel comunicato di Cia Puglia: “Mancanze ingiustificabili da parte dell’azienda che, obbligatoriamente, avrebbe dovuto indicare sull’etichetta la percentuale di olio extra vergine utilizzato“.

Una vera e propria truffa ai danni dei consumatori, i quali, non conoscendo quanto preveda la legislazione in materia, hanno continuato ad acquistare i condimenti della suddetta marca, ignari dell’inganno architettato dall’azienda produttrice.

Olio di oliva: quali sono i parametri per poterlo etichettare come “extravergine”

La gravità di quanto perpetrato dall’azienda beneventana concerne proprio la mancata specificazione di olio extravergine di oliva utilizzato per la realizzazione dei prodotti. Ma quali sono i parametri affinché una bottiglia di olio di oliva possa ottenere l’etichettatura che la classifichi come extravergine?

Sono due, nella fattispecie, i requisiti che il suddetto prodotto deve possedere per essere etichettato come extravergine. Innanzitutto, la sua estrazione è da condursi mediante metodi meccanici a freddo (la temperatura non deve superare i 27°). In aggiunta a ciò, il tasso di acidità presentato deve obbligatoriamente essere inferiore allo 0,8%.

Sono questi, dunque, i parametri che distinguono l’olio vergine di oliva da quello extravergine. La mancata osservanza delle norme in materia di etichettatura, nel caso della maxi operazione di Benevento, è stata la motivazione principale che ha condotto l’ICQRF al sequestro di oltre 500 bottiglie di prodotto.

L’ultima questione che rimane da chiarire, allo stato attuale, è la seguente: qual è l’azienda resasi responsabile di una simile frode ai danni dei consumatori? Grazie alle ricerche condotte da Il Salvagente, il famigerato nome sarebbe venuto finalmente a galla.

Maxi sequestro di olio d’oliva a Benevento: quale sarebbe l’azienda produttrice

Sebbene non vi siano ancora notizie certe a riguardo, un’indagine condotta dal noto portale Il Salvagente avrebbe consentito di scovare il nome dell’azienda incriminata. Si tratta di ConDisano, una marca di condimento che miscela varie tipologie di oli.

Sebbene il sito ufficiale dell’azienda riporti la quantità di olio extravergine impiegato, sembrerebbe, stando a quanto è trapelato, che le 502 bottiglie sequestrate dagli agenti non presentassero alcuna indicazione a riguardo.

Oltre a contravvenire alla normativa in materia – la quale è pensata proprio per garantire l’effettiva qualità dei prodotti che si acquistano -, ConDisano avrebbe dunque perpetuato una vera e propria truffa ai danni dei consumatori.

Grazie alla segnalazione di ItaliaOlivicola è stato possibile giungere al sequestro di ben 502 bottiglie presso la sede di un discount alimentare di Benevento. “Grande soddisfazione ed elogio. Tutelare l’olio extra vergine di oliva significa salvaguardare la nostra sovranità alimentare“: questo il commento di Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e di Italia Olivicola.

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