Nell’ultima settimana di maggio sono tornati gli ecoincentivi erogati dal Governo, per cambiare la propria automobile. Un grande aiuto che lo Stato dà a coloro i quali non hanno la forza economica di cambiare il proprio mezzo trasporto e passare a uno meno inquinante. La cifra stanziata per quest’anno è davvero importante: 650 milioni di euro.
Una cifra che sarà investita anche per i prossimi due anni e che rientra tra le risorse approvate dallo Stato nel Fondo automotive. Una misura molto importante che ha una dotazione finanziare da 8,7 miliardi di euro fino al 2030. Si tratta di misura creata anche per salvaguardare il Pianeta, rimane l’interrogativo su quale carburante, tra benzina, diesel e gpl inquini di meno.
Carburanti: ecco quello meno inquinante
Partendo dal presupposto che le auto meno inquinanti sono quelle elettriche e che le case automobilistiche più importanti al mondo, come Ferrari e Lamborghini, hanno recentemente annunciato la produzione di gamme elettriche, queste sono ancora proibitive per i costi per molti. Quindi rimane l’interrogativo su quale combustibile puntare per salvaguardare la Terra.
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Valutare quale carburante inquini di meno, non è non affatto una domanda scontata perché eseguire i test non è affatto facile: le emissioni, infatti, variano soprattutto dal luogo e in cui vengono effettuati. Uno studio in laboratorio, infatti, potrebbe non riflettere i valori reali della guida, sul quale incide (e anche tanto) lo stile di guida. Chi guida in modo scattoso consumerà più carburante di una persona che ha una stile più fluido. Senza dimenticare come inciderà se il mezzo verrà provato in città o in percorsi extra urbani.
I vari studi effettuati però concordano che il carburante meno inquinante è il GPL. Le emissioni di CO2 dovute a questo liquido (che poi diventa gassoso) sono più basse del 14% rispetto alla benzina e dell’11% rispetto ai motori diesel. Il GPL produce quindi in media circa 120 g/km di anidride carbonica. Ma questi numeri sono sempre variabili perché, sull’ambiente, inciderà sempre lo stato dell’auto e le condizioni dell’impianto montato.
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La grande differenza è poi compiuta dagli ossidi di azoto che, rispetto a una vettura diesel, passano da 200 mg/kg a 40 mg/km. Rispetto invece a alla benzina sono invece più basse del 55%. Il NOx, sigla generica che identifica tutti gli ossidi di azoto e le loro miscele, sono sostanze molto pericolose che, alla lunga, provocano irritazioni per l’apparato respiratorio.
Altro fattore da non sottovalutare sono poi le polveri sottili (PM2.5) che nei mezzi a GPL sono più bassi dell’8% rispetto ai veicolo a benzina e dell’11% rispetto a quelle diesel.