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Berta maggiore: dove vive, cosa mangia e la particolarità del verso che rende la specie unica

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La berta maggiore è un volatile davvero particolare, sia per le sue caratteristiche morfologiche che per il particolare verso che somiglia a quello umano

berta maggiore caratteristiche
Calonectris diomeda (Foto da Canva) – Ecoo.it

Si torna a parlare di volatili, in particolare uccelli che sono distribuiti in un’area del mondo piuttosto vasta. Difatti se ci si sofferma nelle zone principalmente lacustri e a ridosso dell’acqua, si può osservare la berta maggiore nel suo habitat naturale. La caratteristica di questo uccello è che la sua lunghezza di circa 50 cm, non tradisce la velocità del suo volo. Difatti le sue ali strette sono molto allungate, e l’apertura alare raggiunge il metro. Mentre invece la coda è corta e tonda.

Il rapporto dei volatili con l’acqua è molto forte, specialmente nelle specie migratorie. La berta maggiore quando raggiunge la sua destinazione, atterra prima sull’acqua per poi raggiungere la terra ferma. Difatti il punto in cui si posa è molto vicino alla costa.

Berta Maggiore: origine e caratteristiche

Questa specie è nota fin dalla seconda metà del Settecento, periodo in cui sono state fatte le prime classificazioni degli animali, in particolare degli uccelli. Fa parte della famiglia delle procellariidae. Il suo nome scientifico è Calonectris diomeda.

Calonectris diomeda (Foto da Canva) – Ecoo.it

La berta maggiore è diffusa in America meridionale, Africa, Europa del sud, e Medio Oriente. La sua stagione non riproduttiva la passa nell’Oceano Atlantico. Mentre trova nel Mediterraneo un punto ideale per la nidificazione.

Alimentazione e caratteristiche

La berta maggiore si ciba principalmente di pesci, crostacei e cefalopodi. Una caratteristica peculiare di questo volatile è che non caccia in solitaria, ma si immerge in gruppo nell’acqua o cerca di catturare le proprie prede in superficie. Le coppie non sono necessariamente monogame. Ogni anno decidono se rinsaldare il vecchio rapporto e nidificare nuovamente insieme, o scegliere un altro partner.

Calonectris diomeda (Foto da Canva) – Ecoo.it

Ciò che rende davvero singolare questo animale è il suo verso, che può ricordare la voce umana, in particolare quella dei bambini. Infatti se si ascolta chiacchierare un gruppo di berte, è molto facile cadere in errore e pensare ad un gruppo di bambini che stanno giocando. In realtà, a differenza di quanto si possa pensare, la voce è più alta ed acuta nel maschio mentre invece è più grave nella femmina.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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