Forse definirle bici volanti è un po’ azzardato ma non è di certo difficile ritrovare la fascinazione di questi mezzi di trasporto in un progetto che sta diventando realtà a mezzo metro da terra
La mobilità di domani deve essere una mobilità sostenibile sotto tutti i punti di vista. Per questo motivo sin da ora occorre riflettere sulla reale necessità di dare alternative a chi si sposta ogni giorno. Tra i mezzi di trasporto green più diffusi sul pianeta ci sono di certo le bici che si muovono a pedali o con l’ausilio di una batteria elettrica. Dall’idea di un mezzo di trasporto personale nasce ora un progetto americano che si pone a metà strada proprio tra le bici volanti, il landspeeder di Guerre Stellari e le auto da corsa.
Un mezzo di trasporto pensato per una sola persona con una propulsione totalmente elettrica e una struttura leggera ma resistente che, questo spiega di progettisti, si ispira proprio alle auto da corsa nella struttura della gabbia di sicurezza per il pilota. Dalla fantascienza arriva il fatto che questo mezzo di trasporto si muova invece senza toccare terra proprio come se fosse una bici ma con le ali.
Il nome del nuovo mezzo di trasporto della società americana Jetson si chiama semplicemente ONE. La definizione che, sul sito ufficiale dove è anche possibile prenotare il proprio velivolo personale, viene data è quella di una “auto da corsa di Formula Uno pensata per il cielo“. E in effetti il primo impatto con ciò che si vede sul sito è proprio quello di qualcosa che ricorda molto più da vicino le auto da corsa che non i mezzi di trasporto per la mobilità quotidiana.
Costruito in alluminio e fibra di carbonio, esattamente come le bici da corsa, il modello Jetson ONE viene tenuto a mezz’aria da otto motori elettrici posizionati in modo da far sembrare il velivolo una sorta di mini elicottero o di drone con passeggero. Tutta la struttura pesa 86 kg ed è in grado di toccare e superare 100 km orari. L’unico neo, almeno per ora, è l’autonomia. Il Jetson ONE può infatti volare solo per 20 minuti e ha poi bisogno di essere tenuto in carica per almeno altri 60 per tornare a spiccare il volo.
La struttura del Jetson ONE è molto simile ai droni che adesso vengono utilizzati nei più disparati campi. Di certo, anche se come sottolineato sul sito ufficiale almeno negli Stati Uniti non è necessario avere un patentino da pilota d’aereo per portarlo in giro, le strade e gli spazi aerei del mondo non sono ancora completamente pronti per accogliere questo velivolo che sembra uscito da I Pronipoti. E questo è un altro punto che il Jetson ONE ha in comune con le bici e non solo con quelle che potrebbero essere volanti. A prescindere da ciò che si può pensare di questo drone con passeggero, la mobilità di domani va ripensata anche negli spazi per accogliere in maniera sicura tutti i nuovi utenti e in particolare quelli che scelgono di muoversi a impatto zero.
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