Si pensa prima di tutto ai parcheggi. Le aziende cercano di predisporre dei parcheggi appositi, in modo che gli impiegati non abbiano il problema di dove lasciare la bici, una volta entrati al lavoro. In pratica si arriva, si parcheggia in degli spazi appositi e si va al lavoro senza preoccuparsi che il veicolo venga sottratto.
Molto interessante è la possibilità di creare dei servizi di bike – sharing, che vadano ad integrare i percorsi compiuti in treno o in autobus, soprattutto nelle grandi città. I servizi di bici condivise sarebbero ideali nei pressi delle stazioni, con tariffe ridotte per chi se ne serve ogni giorno.
In sostanza sarebbero utili degli incentivi, non escludendo nemmeno quelli di carattere economico. Negli Stati Uniti ad esempio, in sostituzione dei buoni – carburante, per chi usa la bici le aziende mettono a disposizione kit e riparazioni gratuiti, sconti, lezioni varie.
A proposito di kit di riparazione, sarebbe molto utile se nel luogo di lavoro si potrebbe contare su un kit di riparazione condiviso, in modo da poter ovviare ad eventuali problemi, come una ruota bucata o un danno alla catena.
Pensiamo anche alle condizioni di chi arriva al lavoro in bicicletta: magari ha bisogno di cambiarsi o di fare una doccia. Molte aziende si stanno organizzando in questo senso, predisponendo docce, spogliatoi e armadietti ad uso dei dipendenti.
In sostanza ci sono molti modi per aiutare chi va al lavoro in bici, basta solo scegliere la strategie più adatta all’esigenza dei propri dipendenti. Con un impegno maggiore da parte delle aziende si potrebbe fare di più anche nel nostro Paese per badare alla sostenibilità ambientale attraverso le due ruote ecologiche, nel segno della mobilità sostenibile.
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