Sembra un topo ed invece è un marsupiale. Il bilby è lo strano animale australiano che ha una gestazione tra le più brevi nei mammiferi
Bilby è il nome comune del macrotis, un genere marsupiale di mammiferi, che al pari di altri marsupiali si trova in Australia. Come anche il canguro, il fatto che sia un marsupiale significa che può tenere i propri cuccioli all’interno della sacca apposita. Ed alla fine crescerli là dentro. Prima che gli inglesi colonizzassero l’Australia esistevano due specie distinte di macrotis. Una si è estinta completamente negli anni Cinquanta del Novecento. La parola bilby viene dagli aborigeni del Galles del sud.
Letteralmente significa “topo dal naso lungo“. Difatti se non fosse per il marsupio, il bilby sembrerebbe a tutti gli effetti un topo, anche per le orecchie grandi e la coda sottile. Il pelo è leggermente più folto. Le orecchie grandi servono ad avere un udito davvero eccellente, che gli permette di vagare anche nelle ore notturne in sicurezza.
Il Bilby vive esclusivamente in Oceania, nello specifico in Australia. Si proteggono scavando gallerie sotto terra o nei tronchi degli alberi. Sono caratterizzati da una gestazione femminile molto breve, tra i dodici ed i 14 giorni, quasi un record per un mammifero. Ciò che rende particolare il bilby rispetto ad altre specie simili è la sua grandezza. Riesce a raggiungere quella di un coniglio di medie dimensioni.
Essendo un animale tipico ed unico dell’Australia, talvolta viene usato come simbolo della nazione stessa. La sua alimentazione è a base di larve, insetti, semi, bulbi, frutti, funghi ed altri animali molto piccoli. Grazie a questa varietà il bilby può trarre tutti i sali minerali e l’idratazione di cui ha bisogno. Di conseguenza non beve acqua.
Il bilby è una specie molto minacciata, specialmente dal numero di predatori e dalla perdita del suo habitat originario. Si stanno tentando varie strategie per salvare il bilby, dall’estinzione e non fargli fare la fine della prima.
Tra queste la riproduzione in cattività ed un santuario apposito per loro in assenza di predatori. Inoltre si tenta di sensibilizzare la popolazione contro la scomparsa di questo animale. È stato anche sostituito nel tempo al tradizionale agnello di cioccolato come dolce per celebrare la Pasqua.
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