Dagli Stati Uniti giungono novità interessanti in materia di produzione di biocarburanti. I ricercatori della North Carolina State University hanno infatti dichiarato di aver predisposto un nuovo sistema di sfruttamento delle piante legnose, con possibilità di trarre significative quantità relative di biofuel, riducendo gli attuali livelli standard di produzione di rifiuti nella generazione dei suddetti biocarburanti.
Le novità provenienti dall’istituto universitario statunitense potrebbero aprire nuove strade nel mondo dei biocarburanti. La nuova tecnologia potrebbe infatti rendere il processo di produzione sensibilmente più efficiente e meno costoso, e quindi espandere su larga scala l’utilizzo di tali metodi di generazione del biofuel da piante legnose, incrementando il volume assoluto di carburanti puliti prodotti.
Ad ogni modo, i ricercatori dell’Università americana non sembrano volersi fermare qua. Il team di studiosi sta infatti pensando di espandere questa tecnica anche alle altre materie prime tradizionalmente utilizzate per produrre biocarburanti: parliamo pertanto di mais, barbabietole e altre materie prime vegetali a base di amidi o zuccheri.
Rispetto allo sfruttamento intensivo delle piante legnose, però, questa seconda ondata di applicazioni potrebbe essere più ardua da conseguire. I vegetali sopra ricordati sono infatti frequentemente utilizzati per l’alimentazione umana, e pertanto potrebbe esserci qualche problema di compatibilità tra le esigenze industriali e quelle legate al sostenimento di un adeguato livello di consumi alimentari.
Immagine tratta da birdlife.com
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