Terreni destinati alla produzione di biocarburanti e per questo sottratti alle coltivazioni alimentari. È questa la situazione che si verifica in Africa, secondo i dati che sono stati diffusi dall’associazione ambientalista “Friends of the Earth”, la quale in proposito lancia un vero e proprio allarme. In sostanza i produttori europei sono soliti utilizzare terreni che dovrebbero essere destinati alle colture, per produrre biocarburanti. Il tutto non fa altro che rendere più grave una situazione già drammatica vissuta dai Paesi in via di sviluppo. Le aziende europee passano alla difensiva.
Esse hanno infatti dichiarato che i terreni sfruttati per la produzione di biocarburanti costituiscono delle terre che non sarebbero adatte all’impianto di colture destinate all’alimentazione. Non ci sarebbe dunque nessun furto. La situazione insomma appare piuttosto controversa e tira in ballo un tema fondamentale per i Paesi del Terzo Mondo: la possibilità di poter contare su un’agricoltura che garantisca la sussistenza alimentare. La tutela ambientale rivolta ai Paesi in difficoltà deve prendere in considerazione anche questo elemento.
Non si può parlare infatti di sviluppo sostenibile, se non si riesce a conciliare nel modo giusto l’opportunità di accedere a nuove fonti di energia con il diritto alla sopravvivenza di tutti i popoli del mondo. È opportuno procedere ad attuare misure che siano veramente risolutive.
In questo senso, in vista di un migliore controllo sulla situazione, non sarebbe da trascurare la possibilità per i Paesi europei di limitare i loro obiettivi in tema di biocarburanti.