[galleria id=”119″]Dal 26 al 28 maggio a Vancouver, in Canada, saranno presentati ufficialmente i primi risultati di un censimento storico: quello delle popolazioni animali marine.
Leggiamo su La Nuova Ecologia che il progetto, HMAP (History of Marine Animal Populations), è stato avviato nel 2000 e rappresenta la più ampia ricostruzione mai fatta sui mari e gli oceani delle epoche passate, fino ad arrivare all’età della Pietra. Il censimento, condotto a più mani da ricercatori di tutto il mondo, permette di scoprire situazioni inedite riguardo la storia degli animali marini. Per esempio, scopriamo che l’azione predatoria dell’uomo nei confronti degli animali marini è iniziata molto indietro nella storia, già 300.000 anni fa.
O che le balenottere azzurre e le orche popolavano in gran numero le acque del Regno Unito fino ai primi dell’800, ma la pesca delle aringhe e di una specie di molluschi alterò in modo definitivo l’equilibrio di quell’ecosistema marino. Sempre ai primi dell’800 le balene australi che solcavano i mari al largo della Nuova Zelanda contavano dai 22.000 ai 32.000 individui, mentre nel 1925, appena un secolo dopo, si contavano appena 25 femmine in età riproduttiva. La pressione antropica sul mare ha una storia molto antica. Vale la pena fermarsi a riflettere, prima che scompaiano del tutto anche le ultime risorse rimaste.
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