La biodiversità potrebbe essere conservata grazie ad una nuova teoria matematica. Quest’ultima è stata messa a punto da un ricercatore dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Omri Allouche ha preso in considerazione vari elementi che riguardano le proprietà della specie e l’ambiente, per formulare un modello matematico in grado di riuscire a predire il numero di specie che ci si aspetta in un dato gruppo ecologico di esseri viventi. In questo modo si può riuscire a puntare sulla conservazione delle differenze riscontrabili in un determinato ecosistema. Un passo avanti decisivo.
Disogna infatti pensare che la conservazione della biodiversità fino ad ora non è riuscita a poggiare su basi sicure proprio per la mancanza di teorie di questo genere. Adesso invece questo modello matematico potrebbe rappresentare una grande risorsa a disposizione delle autorità competenti nella progettazione di strategie migliori volte alla salvaguardia dell’ambiente. Alcuni concetti della nuova teoria smentiscono quanto si credeva fino a questo momento.
Per esempio non sarebbe del tutto vero che l’arricchimento di un habitat naturale in termini di risorse potrebbe comportare la conservazione della biodiversità. Un’altra novità riguarda i cambiamenti climatici e la loro influenza sulle risposte messe in atto dalla biodiversità. La nuova teoria infatti mette in evidenza che in questo senso si potrebbe giungere a conclusioni dubbie.
Una cosa comunque è certa: si può contare su un nuovo strumento che consente di elaborare programmi più efficienti e più vantaggiosi che hanno come obiettivo la conservazione ambientale.