Oggi in Puglia, più precisamente a Bari si è svolta una conferenza che riguarda il tema del biologico. A questo convegno, che si è tenuto presso la Camera di Commercio barese, hanno partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura Stefàno e il presidente della Cia Puglia Antonio Barile. Un’occasione speciale per parlare dei successi snocciolati dalla regione sul tema delle energie rinnovabili, dell’ecologia, dell’agricoltura biologica, argomenti che riscattano decisamente la posizione della regione Puglia. La quale però però si dimostra essere “impreparata” quando si parla di consumi interni. Dunque, quale migliore evenienza per parlarne, se non prima del Natale?
Secondo le valutazioni, la Puglia produce il 20% dei prodotti biologici dell’Italia, fino a sfiorare il 50% per quanto riguarda l’olivicoltura. Il tutto, con ottimi risultati a livello di export sia nelle altre regioni della penisola, sia negli stati esteri. L’unico “neo” di questa produzione è rappresentato dallo scarso consumo degli stessi pugliesi. Proprio per questo il seminario ha voluto focalizzare l’attenzione sulle varie leve per incentivarlo.
L’agricoltura a km zero dovrà presto diventare realtà in Puglia, sviluppando un canale assolutamente vantaggioso per la stessa regione. Grazie ad alcune pratiche ovvero: filiera corta, vendita diretta, negozi specializzati, Farmer market, mense pubbliche, Gruppi d’acquisto solidale (i cosiddetti Gas). I vantaggi che ne derivano sono: minore impatto ambientale, abbattimenti dei costi, valorizzazione delle tipicità locali e consumo superiore di prodotti stagionali. Un consumo critico, quello pugliese, destinato a cambiare il mercato interno.
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