Il blocco del traffico per rimediare all’allarme smog nelle città italiane? Non tutti sono d’accordo nell’adottare questa soluzione, anche se i pericoli connessi all’inquinamento dell’aria permangono nel nostro Paese, che, secondo i dati forniti dall’OMS, può essere inserito fra i primi posti della classifica che comprende i Paesi più inquinati in Europa. A far detenere all’Italia questo primato sono ben tredici città italiane, le quali, per i livelli di emissioni di anidride carbonica, si collocano fra le prime trenta città europee responsabili dell’inquinamento.
Rischi per la salute e rischi per l’ambiente: un connubio pericoloso che fa la differenza in termini di qualità di vita. Anche Legambiente, riflettendo sul blocco traffico, ha fatto notare che c’è troppo smog nelle città italiane. A destare maggiori preoccupazioni sono Milano, Brescia e Torino, che hanno ampiamente superato varie volte i limiti consentiti per quanto riguarda il livello di polveri sottili nell’aria. Il blocco del traffico serve o no? È difficile rispondere con certezza a questa domanda, anche se alcune città hanno fatto già ricorso a questa strategia di mobilità sostenibile.
Ma si può fare ben altro. Spiegano infatti gli esperti dell’OMS:
Un guadagno in salute sostenibile può essere ottenuto solo grazie a politiche che mirino al contenimento delle emissioni dei mezzi privati a motore integrando migliorie tecnologiche di veicoli e carburanti, ispezioni obbligatorie ai veicoli e incentivi fiscali, con una pianificazione urbana che promuova la pratica di camminare e andare in bicicletta in condizione di sicurezza e un trasporto pubblico pulito ed efficiente.
Ecco cosa si potrebbe fare, prima di chiedersi come e quanto il blocco traffico riduce l’inquinamento.
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