Nonostante le ultime domeniche di blocco del traffico in alcune città italiane, il livello di inquinamento dell’aria non accenna a diminuire, e il superamento giornaliero dei limiti di allerta di PM10 non sono certo una rarità. Ad occuparsi del fenomeno, ancora una volta, è stato negli scorsi giorni il quotidiano torinese La Stampa, che proprio nella sua città (appunto, il capoluogo piemontese) è costretta a verificare un record massimo nelle “infrazioni” dei limiti medi giornalieri di PM10.
Torino è infatti la città capoluogo di provincia con i giorni di superamento dei limiti di PM10 maggiori, pari a 134, Alle spalle di Torino vi sono altre città del nord, come Asti (98 giorni), o Monza, all’ottavo posto nella top ten delle città più inquinate. Male anche Milano, che figura al decimo posto, mentre tra le principali metropoli centro – meridionali, Napoli è sesta.
Un limite che, come già anticipato, viene in gran parte d’Italia superato in maniera molto ampia, considerato che secondo gli standard UE è possibile sforare il limite per un massimo di 35 volte l’anno.
Ma, la nostra domanda è un’altra: il blocco delle auto è utile o meno al contrasto dell’inquinamento? Secondo il quotidiano economico finanziario, una domenica a piedi serve al massimo a ridurre le micropolveri nell’aria in una misura pari al 25%. Insomma, una buona percentuale, che può dare una mano al contrasto dell’impatto ambientale negativo, ma che da sola non può certo bastare per risolvere il problema…
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