Blocco traffico a Roma a partire dal 2 novembre, che interesserà soprattutto l’anello ferroviario. Da domani entra in vigore il provvedimento per vietare l’ingresso ad alcuni tipi di veicoli all’interno dell’anello ferroviario. Il divieto sarà valido soltanto nei giorni feriali, per tutte le 24 ore. L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di provvedere ad un’adeguata lotta all’inquinamento, in modo che si possano abbassare i livelli di polveri sottili. Si tratta quindi di un provvedimento che punta essenzialmente al raggiungimento della sostenibilità ambientale attraverso una forma di mobilità sostenibile.
Ma quali sono i veicoli che vengono esclusi dalla circolazione all’interno dell’anello ferroviario a Roma? Si tratta delle automobili a benzina Euro 1, dei veicoli diesel Euro 2, dei ciclomotori e motoveicoli Euro 1, a 2, 3, 4 ruote, con un motore a 2 e 4 tempi.
A questi veicoli si aggiungono quelli per il quale era già previsto da prima il divieto di circolazione. Si tratta delle auto a benzina Euro 0, delle auto a diesel Euro 0 e 1, dei ciclomotori e motoveicoli Euro 0 a 2 e 4 tempi e dei tricicli e quadricicli diesel Euro 1.
Il divieto di circolazione terminerà il 31 marzo 2013. Sono previste comunque delle deroghe, che sono state stabilite in seguito alle proteste del Coordinamento Italiano Motociclisti. Il Comune di Roma infatti ha fatto presente che possono circolare in deroga i ciclomotori e i motocicli a due ruote, Euro 1, a 4 tempi, posseduti da coloro che risiedono all’interno dell’anello ferroviario.
Per coloro che possiedono questi ciclomotori è previsto un anno di tempo per usufruire del cambiamento del mezzo di locomozione.
Per i non residenti all’interno dell’anello ferroviario e che possiedono i suddetti ciclomotori il divieto di circolazione non vale solo a partire dall’1 aprile 2013. Per i trasgressori è prevista una multa che ammonta a 155 euro. Deroghe sono previste anche per i portatori di handicap, per le auto della polizia e per i mezzi di emergenza.
Si intende in questo modo rimediare all’inquinamento dell’aria, mettendo uno stop ai veicoli più inquinanti. Come accade di solto in tutte le grandi città, non mancano le proteste, specialmente di chi ritiene che il trasporto pubblico sia inadeguato a soddisfare le esigenze dei cittadini che non possono servirsi dell’auto privata.
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