Il boa constrictor è molto pericoloso non per il suo morso o per il suo veleno. Ma per la sua incredibile capacità di strangolare con il suo corpo
I serpenti pericolosi non sempre sono quelli velenosi. L’anaconda, ad esempio, un tipo particolare di boa, è capace di strangolare un essere umano e di ucciderlo frantumandogli tutte le ossa. Questo grazie a una grande potenza data anche dalle sue dimensioni. In ogni caso tutti i modelli di boa attaccano le loro prede non con la velocità o con il veleno, ma con la forza. Fa parte della famiglia dei boidi, serpenti considerati molto pericolosi perché capaci di uccidere anche grandi prede.
L’essere umano ha decisamente timore di questo serpente, ed a ragione. Il suo nome boa constrictor proviene dalla famiglia boidi che viene dalla parola latina bova, che significa biscia d’acqua. Difatti il boa constrictor preferisce di gran lunga le foreste pluviali e le aree umide.
L’habitat del boa constrictor e nelle foreste pluviali del Messico. È diffuso generalmente in tutto il centro America e nell’America Meridionale. Ce ne sono esemplari anche nelle Antille. Il boa costrittore è di dimensioni inferiore a quelle dell’anaconda o anche del pitone. Nonostante ciò è considerato il boide per eccellenza, capace di inghiottire prede più grandi della sua testa.
Anche se le prede privilegiate sono altri serpenti, piccoli mammiferi, topi ed altri animali, il boa constrictor può ingerire anche dei mammiferi più grandi. O uccidere l’uomo per difesa. Sempre avvolgendolo a spirale con il suo corpo e stritolandolo.
Il pasto di un boa constrictor può richiedere anche settimane per essere digerito. Il pasto avviene con tutta calma. La preda viene avvolta a spirale, soffocata e poi ingerita. Le mascelle si possono allargare oltre l’immaginabile. Il boa conta oltre 200 costole, che può muovere autonomamente per far entrare la preda intera, non masticata.
Quando ha mangiato il boa tende a nascondersi. La digestione richiede uno sforzo tale da rendere il rettile praticamente privo di energie. Per questo le sue attività durante quelle settimane sono ridotte al minimo, quasi come se fosse in letargo.
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