Il problema dei bocconi avvelenati continua. Purtroppo sempre più delinquenti attentano la vita dei nostri animali domestici. Troppi i casi di avvelenamento di cani e gatti (i nostri lettori più affezionati ricorderanno l’allerta nei territori della provincia di Bergamo), ma in generale il fenomeno è esteso in tutta l’Italia. Quindi anche l’Emilia Romagna non ne è esente. Ma grazie al grande lavoro di assessorato alle Politiche per la salute, assessorato all’Agricoltura (della Regione Emilia-Romagna), Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna e del Corpo forestale dello Stato, è stato possibile tracciare una mappa dei luoghi più a rischio.
Si tratta di aree destinate alla caccia o zone rurali, pascoli, parchi naturali e riserve naturali, aree urbane ma non solo. Perché davvero ovunque è possibile trovare persone senza scrupoli capaci di lasciare i famosi “bocconi avvelenati” in pasto a povere e ignare bestiole, animali selvatici e purtroppo anche domestici, con tutto il dolore che ne consegue sia per loro che per i padroni (io, ahimè, ne so qualcosa).
Inutile elencarvi i potenziali ed innumerevoli rischi legati a queste pratiche subdole: impatto ambientale, rischio di avvelenamento per bambini (si sa, raccolgono e mettono in bocca qualsiasi cosa!), contaminazione delle falde acquifere ecc. Siamo felici di apprendere che qualcosa sul territorio italiano si sta muovendo per fare fronte a questa problematica ambientale e di sicurezza non indifferente. Per maggiori info, consultate il sito della Regione Emilia-Romagna.
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