Quando compare la stagione estiva, all’orizzonte fanno capolino anche le zanzare. Ma non tutte le punture sono causate da questi insetti: ecco come riconoscere le differenze.
Quando l’estate è alle porte, immaginiamo che il caldo, le vacanze e le belle giornate possano contribuire a rallegrare le nostre giornate. Ma si sa che non tutte le cose belle hanno solo aspetti positivi e la stagione estiva ha un effetto collaterale che non piace a tutti: le zanzare. Le zanzare, infatti, nelle temperature umide dell’estate e nelle acque dolci stagnanti trovano terreno fertile per la loro riproduzione.
Le zanzare femmine depongono le uova nei bacini d’acqua arenati permettendo una proliferazione continua, che determina la costante esposizione alle loro punture. Le zanzare succhiano il nostro sangue e le bolle che ci ritroviamo non sono piacevoli. Ma siamo sicuri che tutte le punture appartengano alle zanzare?
Prurito, arrossamento e sensazione di fastidio. Sono questi i segni che denotano che siamo stati punti da una zanzara. In particolar modo le zanzare femmine sono alla ricerca di sangue umano per rimettersi in forze e continuare a depositare uova, ma ciò provoca un effetto fisiologico al nostro corpo che non riusciamo a controllare.
Sebbene la zanzara morda la parte più superficiale della nostra pelle, la sua puntura causa il rilascio di una sostanza responsabile dei fenomeni allergici e infiammatori, ovvero l’istamina. In questo caso, per un effetto biologico, i vasi sanguigni si dilatano e si forma l’odiata bolla pruriginosa che fa venire voglia di grattarsi in continuazione.
Solitamente gli effetti della puntura della zanzara sono brevi, non durano più di qualche ora anche se non applichiamo nulla. Esistono molti rimedi naturali, o anche prodotti specifici, che ci aiutano sia nell’arrestare la sensazione di prurito che nel far ridimensionare la bolla. Nel caso in cui ciò non accada, allora bisogna fare attenzione.
Molto spesso ci capita di vedere con i nostri occhi le zanzare che ci mordono, ma altre volte invece siamo solo morsi con molto frequenza e tendiamo dunque a pensare che le punture siano date da questi insetti. Ma se i morsi continuano a provocare prurito anche dopo più di 24 ore e non abbiamo visto personalmente le zanzare in avvicinamento, allora dobbiamo cercare la causa in altro.
Probabilmente, infatti, in questo caso siamo stati morsi da un altro insetto. In particolar modo se notiamo che avviene sempre con la stessa frequenza in casa nostra, allora si può trattare solo di un altro specifico animale. Per averne la certezza, basta innanzitutto essere circondati da antichi mobili di legno o da soffitti con travi di legno. Se notiamo dei fori in queste parti della casa, sicuramente si tratterà di tarli.
Il legno è infatti il loro habitat naturale, ma i tarli non hanno il pungiglione. Invece gli acari dei tarli, che di questi si cibano, mordono provocando delle punture simili a quelle delle zanzare. Solitamente i loro morsi sono ravvicinati, con una punta più chiara sulla bolla, che li differenzia dai morsi di zanzara. Gli acari dei tarli rilasciano infatti un veleno che tende a farci avere le bolle per lungo tempo, anche dopo una giornata intera. Non c’è nulla da temere, ma è bene sapere che gli acari dei tarli possono provocare delle punture e non sempre si tratta di zanzare.
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