Dopo un periodo in cui le bollette sono state controllate dallo Stato, che è intervenuto per calmierare i prezzi, per settembre non ci sono buone notizie
In un modo o nell’altro anche l’Italia sta pagando le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina. I prezzi di tantissimi prodotti, alimentari e non, sono volati alle stelle. La benzina, ad esempio, aveva superato i 2 euro a litro. Rincari poi anche per i prodotti alimentari e le bollette. Il tutto – è sempre bene ricordarlo – dopo una crisi pandemica che ancora oggi non è finita.
E visto i consumi (necessari) di gas ed elettricità degli italiani e la volontà di non acquistare materie prime dalla Russia di Vladimir Putin, il Governo dimissionario di Mario Draghi nei mesi scorsi ha firmato nuovi accordi di fornitura con altri paesi (Turchia, Algeria, Egitto, Azerbaijan, Congo, Qatar). E come se non bastasse ha varato il Decreto Aiuto Bis per le famiglie, così da aiutarle a combattere gli aumenti. Eppure al ritorno dalle vacanze è previsto un vero e proprio incubo.
A lanciare l’allarme è l’Associazione dei reseller e trader dell’energia (ARTE) che lancia un grido disperato per avvisare come con l’arrivo del nuovo anno, e la fine di una parte del Decreto Aiuti Bis, le bollette del gas potrebbero subire un’impennata rispetto al periodo pre-covid, come dichiarato dal portavoce di ARTE Diego Pellegrino ai microfoni Sky Tg24 Business.
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Secondo il portavoce dell’Associazione che si occupa di analisi sul mercato dell’energia le proiezioni mettono in evidenza che in inverno le bollette sfioreranno i 1.000 euro al mese. Senza dimenticare come ciò pesi, non solo sul bilancio famigliare, ma anche sulle attività: dal panificio, all’albero all’impresa. Con questi prezzi nessuno riuscirà a lavorare.
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Pellegrini poi sottolinea che, rispetto al periodo Pre-Covid, gli italiani pagheranno circa il 500% in più. Ma c’è un altro allarme: nonostante i bilanci in perdita delle imprese queste, pur di non perdere il cliente, continuano a lavorare. Il commercio, in pratica, si sta indebitando ripercorrendo i passi dell’industria che, a dicembre, decise di intraprendere questa strada. La speranza, chiosa Pellegrini, è che “prima o poi, però, si veda un cambiamento, mentre per ora pare che tutto vada sempre peggio, come aumenti del costo dell’energia”.
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