21 gennaio 1968, un B-52 statunitense precipita in Groenlandia: delle quattro bombe atomiche che trasportava, una non è mai stata rinvenuta.
Quella che vi vogliamo ricostruire oggi è una vicenda che riguarda un mistero mai risolto: il caso avvenne in piena Guerra Fredda tra USA e Russia, in un momento in cui il mondo era spaventato dalle possibili conseguenze di un conflitto nucleare. Il 21 gennaio 1968, un bombardiere strategico Boeing B-52, parte dell’Air Force degli Stati Uniti, si schiantò durante una missione di rifornimento in Groenlandia, vicino alla base aerea di Thule.
Le cause dell’incidente sono legate a un guasto meccanico, ma quello che preoccupò e spaventò il mondo fu il fatto che a bordo di quel mezzo aereo degli USA c’erano quattro bombe nucleari, che venivano trasportate per questioni strategiche. Le bombe, insomma, non dovevano essere sganciate e se oggi temiamo le conseguenze delle esplosioni nucleari, pensate una notizia del genere il clamore che provocò all’epoca.
Dopo l’incidente, tre delle bombe furono recuperate dalla zona, ma una rimase dispersa e non fu mai ritrovata, nonostante gli sforzi delle autorità americane e danesi. Questo dettaglio non di poco conto rimase sconosciuto all’opinione pubblica per molto tempo. Quarant’anni dopo quanto accaduto, fu la BBC a promuovere un’inchiesta indipendente su quell’episodio gravissimo.
In base alla tesi esposta dalla BBC, le autorità del Pentagono ritenevano che la bomba smarrita fosse stata distrutta o che la radioattività si fosse dissolta nell’acqua del ghiaccio, rendendola innocua. Solo quarant’anni dopo, insomma, spiega il famoso network inglese, si è scoperto che le ricerche fallirono e che l’ordigno non fu mai ritrovato. Questo avvenne grazie a dei documenti sui quali vigeva fino a poco tempo prima il segreto di Stato.
Su quanto avvenuto il 21 gennaio 1968 nei pressi della base aerea di Thule, quelle suggerite dalla BBC non sono le uniche tesi, ma molte altre ipotesi sono state avanzate. Ancora oggi, non siamo certi delle circostanze che determinarono quell’incidente, così come tanto si è detto sul mistero della bomba nucleare dispersa. Questa non sarebbe mai stata localizzata ufficialmente, anche se alcuni sostengono che non sia così.
C’è infatti chi ipotizza che potrebbe essere stata recuperata segretamente, altre fonti riportano che le operazioni di pulizia, la cosiddetta Operazione Crested Ice, avrebbero coinvolto 700 persone e 70 agenzie degli Stati Uniti. In tutto, per il ripristino dell’area, sarebbero stati spesi 70 milioni di dollari. Una delle certezze è che purtroppo, nonostante le bombe non siano detonate, hanno sparso materiale radioattivo su un’area molto vasta.
L’incidente sollevò anche dubbi sull’uso di armi nucleari in situazioni di emergenza e sulle implicazioni di un possibile disastro nucleare, soprattutto se questo fosse avvenuto su una regione come la Groenlandia, caratterizzata da vasti ghiacciai. Insomma, è lecito domandarsi cosa avrebbe determinato per il mondo intero lo scioglimento di questi a causa di un’esplosione nucleare.
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