Causa distruzione dell’habitat e cambiamenti climatici i bombi sono a rischio estinzione, con loro potrebbero però anche sparire frutta e verdura. Perché?
I bombi sono insetti impollinatori come le api europee che appartengono alla famiglia degli Apidi. Si nutrono di polline e nettare di molte piante. Sono facilmente distinguibili dagli altri insetti per la forma del corpo tozza e arrotondata, e lo strato i peluria che ricopre gran parte del busto. Raggiungono in media dai 9 ai 16 millimetri a differenza delle regine che sono più grandi potendo raggiungere i 2,8 centimetri.
Una differenza con le api è che il loro pungiglione non è dentellato, quindi possono pungere ripetutamente. Vivono all’interno di colonie dove ogni insetto ha un ruolo fondamentale per il sostentamento della comunità. Le colonie mediamente sono popolate dai 50 ai 300 esemplari, numero minore rispetto alle colonie di vespe o api. Purtroppo anche questi animali non sono esenti dalla crisi climatica e dalla riduzione dell’habitat che porta la specie ad essere fortemente a rischio estinzione.
La Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, segnala che il 35% degli impollinatori invertebrati, come farfalle e api si trova in pericolo di estinzione e tra questi anche il numero dei bombi diminuisce pericolosamente. L’allarme fatto scattare è più importante di quanto si possa pensare, infatti come detto questi insetti sono impollinatori ovvero da loro dipendono moltissime piante, soprattutto frutta e verdura.
I bombi sono i responsabili del trasporto dei gameti dalla parte del fiore maschile a quella femminile. Se mancassero questi insetti le piante non riuscirebbero più a riprodursi arrivando alla morte e all’estinzione della specie stessa. Le motivazioni principali dietro il crollo del numero dei bombi sono come sempre, purtroppo, imputabili all’essere umano. Tra la crisi climatica, l’utilizzo dei pesticidi e l’appropriazione dei loro habitat per un’agricoltura che spesso è monocultura, si stanno togliendo loro gli elementi essenziali per poter sopravvivere.
Anche l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, ISPRA, ha rilasciato un rapporto nel quale evidenzia che: “il 9% circa delle specie di api e farfalle è a rischio di estinzione e con essi anche i contributi che rendono disponibili alle comunità, tra cui l’impollinazione delle piante“. Un grande e grave problema dunque che non deve essere preso alla leggera e come per tanti altri, bisogna trovare soluzioni applicabili che tentino di non rovinare e salvaguardare il pianeta che ospita il genere umano per la sua e la nostra sopravvivenza.
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