Gli insetti sono un mondo vastissimo. Sono in poche le persone in grado di distinguere le singole specie di animali volanti simili tra loro: erroneamente, ad esempio, si tende a generalizzare e chiamare “ape” quello che in realtà è un calabrone, una vespa o un bombo. Ma quali sono i tratti distintivi che, conoscendoli, pongono fine a questo errore?
Gli insetti volanti gialli e neri possono sembrare tutti uguali. Questo spinge le persone a chiamarli nel modo più generico “ape”, quando in realtà si sta osservando qualcosa di totalmente diverso. Vengono facilmente collegati all’insetto più importante del mondo tratti comuni come i colori, il pungiglione, il volare attorno ai fiori, il ronzio, la dimensione. In realtà, così facendo si associano all’ape, insetti differenti con ruoli differenti nell’ecosistema, quali le vespe, i calabroni o il bombo.
A proposito di quest’ultimo, sono in pochi a sapere da cosa si differenzia rispetto al calabrone o all’ape. Le api, distinte al mondo in 20.000 specie diversi, delle quali solamente 800 sono in Europa. sono gli impollinatori per eccellenza, grazie alla cui presenza moltissime specie vegetali restano in vita. Hanno caratteristiche molto diverse rispetto al bombo, non tanto tal punto di vista estetico quanto caratteriale.
Il bombo (nome scientifico Bombus terrestris), misura da 1,5 a 2 cm per le operaie e fino a 3 cm per la regina. A differenza, le api vanno da 1 a 1,5 per le operaie e 2 cm per regina, mentre i calabroni da 2 a 2,5 fino a 5 cm per la regina. Apparentemente, è molto simile all’ape: le somigli a causa del torace peloso e l’addome giallo e nero. Al contrario dell’ape, però, ha peluria anche sull’addome e il corpo è più tondo, meno allungato.
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Esattamente come l’ape, ha il ruolo di impollinatore. Al contrario dell’impollinatrice per eccellenza, però, il bombo non muore se punge. L’ape perde il pungiglione nel momento in cui punge qualcosa, al bombo invece, così come al calabrone, non accade. Questo li rende più incline a pungere, senza farsi troppi problemi.
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Esattamente come le api, i bombi tendono ad evitare di fare del male, a meno che proprio non sia necessario. Solitamente il bisogno di pungere subentra se il loro nido (situato sottoterra) è in pericolo. In caso contrario, non hanno alcun motivo per pungere gli esseri umani. Qualora si verificasse questa eventualità, è bene sapere che la loro puntura è molto dolorosa e il dolore si trasforma in qualcosa di più grave, come lo shock anafilattico, nel caso di soggetti allergici.
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