I bonobo sono tra le specie animali più simili all’essere umano. Posseggono una fitta organizzazione sociale in cui il sesso svolge un ruolo importante.
Chiunque abbia avuto il privilegio di osservare una scimmia camminare in posizione eretta e magari attraversare la strada utilizzando le strisce pedonali, sicuramente è rimasto impressionato da tale movimento simile all’essere umano, tanto da sembrare un’immagine quasi allucinatoria.
Questa somiglianza è particolarmente evidente in alcune specie di scimmia, soprattutto negli scimpanzé e nei bonobo, che, secondo studi scientifici, sono i primati più vicini agli esseri umani, in particolare per quanto riguarda le caratteristiche morfologiche.
I bonobo hanno delle peculiarità facciali che consentono il riconoscimento individuale, simile a quanto avviene negli esseri umani. Questa caratteristica facilita le interazioni sociali all’interno del gruppo. Come molte altre scimmie, i bonobo mostrano una forma di consapevolezza di sé, una caratteristica che li distingue dagli altri mammiferi.
Infatti, sono in grado di riconoscersi di fronte a uno specchio, un comportamento osservato solo in pochi altri animali, almeno stando agli studi etologici condotti finora. In sostanza, anche se gli scimpanzé assomigliano molto all’uomo, è il bonobo quello che ha i comportamenti più vicini a quelli umani e per tale ragione è riconosciuto come un primate “parente stretto” della razza umana.
I bonobo, come i maestosi gorilla studiati da Diane Fossey, vivono in un’area di circa 25.000 mq nel cuore del Congo. In particolare, li troviamo nella foresta vicino a Wamba, un villaggio del Paese africano. Queste specie sono minacciate dalla perdita del loro habitat, che si sta sempre più restringendo, e dall’illegale bracconaggio ancora presente in quella regione dell’Africa.
I bonobo sono considerati una specie protetta a causa di queste minacce. Il loro comportamento in natura e in cattività mostra differenze significative. Sebbene camminino principalmente a quattro zampe, con gli arti anteriori appoggiati sulle nocche delle mani, riescono comunque a muoversi in posizione eretta e a spostarsi da un albero all’altro.
La loro dieta presenta una tendenza più orientata alla vita sugli alberi rispetto agli scimpanzé. Si nutrono principalmente di frutta, foglie, miele, uova e talvolta anche insetti, integrando a volte la loro alimentazione con la carne di piccoli vertebrati.
Nel discutere dei bonobo, è impossibile trascurare il loro comportamento sessuale. I gruppi sociali sono prevalentemente di tipo matriarcale, con le femmine che tendono a formare gruppi per proteggersi dalle violenze dei maschi. All’interno del gruppo, l’aggressività è mitigata da un’intensa attività sessuale, sia eterosessuale che omosessuale.
Questo comportamento non è finalizzato solo alla riproduzione della specie, ma gioca un ruolo cruciale nell’interazione sociale. Per i bonobo, il sesso non è soltanto una questione riproduttiva ma include anche elementi di gioco ed erotismo, una caratteristica che li avvicina agli esseri umani. Tra le loro peculiarità sessuali vi è il cosiddetto “bacio alla francese”.
Questo comportamento aiuta a regolare gli istinti di rabbia e violenza, dimostrando una capacità di provare emozioni quali tristezza e compassione verso i propri simili. È stato osservato, ad esempio, un membro ferito di un altro gruppo essere consolato da un compagno bonobo, mostrando un comportamento che riflette lo slogan molto popolare tra gli esseri umani degli anni settanta: “Fate l’amore, non fate la guerra”.
Come accennato, il bonobo, oltre a essere “cugino” dell’uomo, risulta essere molto simile agli scimpanzé. Il bonobo, con un DNA che coincide per il 98,7% con quello umano, è in tutto e per tutto una specie affine agli scimpanzé, tant’è che fino a un secolo fa non erano ritenute nemmeno due specie distinte e anche oggi, nel linguaggio comune, vengono spesso confusi.
Fisicamente, sono più bassi e snelli degli scimpanzé, con un mantello più scuro. Vivono in gruppi sociali capeggiati da femmine, con una struttura basata sull’armonia e la collaborazione. Utilizzano il sesso come strategia per evitare conflitti, risultando più pacifici rispetto ad altre scimmie. A oggi, non siamo in grado di quantificare quanti esemplari di questa specie esistano ancora.
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