Quante forme si possono dare ad un bonsai? Secondo l’antica arte giapponese che ne ha creato una cultura, ne esistono almeno una trentina
Sono davvero moltissime le specie botaniche possono essere educate a Bonsai. Naturalmente si tratta di specie che in natura si presentano come alberi o arbusti e possono provenire da ambienti climatici anche molto diversi fra loro.
Nell’arte del bonsai gli stili che educano un bonsai a diventare tale sono circa una trentina. Un diverso posizionamento di rami e fogliame rendono unico ogni esemplare. A classificarli in 5 stili principali sono stati i maestri giapponesi che ne hanno iniziato la coltura nell’antichità.
In base alle possibili angolature del tronco e dei rami il bonsai è classificato in 5 particolari tipologie:
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Il bonsai eretto formale si sviluppa in altezza e l’alternanza dei rami deve essere rispettata. Ad esempio, se il primo in alto protende verso sinistra, il secondo andrà orientato a destra. E’ importante sapere che il bonsai presenta due facce e in base al punto di vista dell’osservatore deve rispettarne uno dei due lati e va tenuto in considerazione per lo stile.
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Il bonsai eretto informale si muove in maniera sinuosa e ad ogni curva del ramo sono posizionati i rami. In questo caso, i rami del bonsai saranno orientati verso le curve del tronco principale e non verso l’osservatore.
La pianta di bonsai a cascata o a semi cascata presenta una parte del fogliame e dei rami ricadenti. I rami e le foglie però non devono mai superare la soglia del bordo del vaso. La sua caratteristica è dovuta al tronco che si sviluppa in prima battuta verso l’alto per poi ricadere verso il basso senza mai venire a contatto con il vaso. In questo stile è molto importante il vaso contenitore sia nella sua forma sia nella sua dimensione.
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