Bonsai: la storia più antica del mondo e le varietà di albero

Bonsai significa letteralmente “albero in vaso”. Se per gli occidentali le piante hanno più che altro uno scopo ornamentale ed estetico, la cultura del bonsai risale al lontano Oriente ed ha origini antichissime. Il bonsai infatti per gli orientali significa molto di più e nasce dall’esigenza di dare spazio alle esigenze spirituali. Il suo scopo segue, dunque, i principi della disciplina Zen e diventa ben presto il simbolo dell’immortalità.

La combinazione di cura e ricerca delle forze della Natura si mette in pratica con l’arte del Bonsai con l’obiettivo di unire la vita dell’albero alla vita dell’Uomo in esso rappresentata. La storia del Bonsai ha origini in Cina prima del 1000a.C. e si narra che il primo bonsai, di albero di pino, sia stato trovato all’interno della tomba del IV imperatore della dinastia Shang.

Cosa bisogna assolutamente se si coltiva un Bonsai

bonsai filosofia specie
Bonsai (foto Pixabay)

L’arte dei bonsai è definitivamente legata alla filosofia Zen. Questa scuola di pensiero è nata e si è sviluppata in Cina sin dal 520 d.C. e venne poi introdotta in Giappone dal monaco Eisai verso la fine del XII secolo. Da questo momento, la filosofia Zen si è evoluta in un vero e proprio sistema di vita legato ad ogni fase della giornata e non solo per i monaci. Ne è nata una vera e propria cultura sviluppata in varie forme dal teatro alla musica, dalla poesia alla Cerimonia del tè, passando per gli sport, le arti marziali e anche la cura dei bonsai.

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Sono moltissime le varietà di specie botaniche adatte a diventare Bonsai. Si tratta di specie che naturalmente in natura si presentano come alberi o arbusti e di diversa provenienza climatica. In base al posizionamento nei climi non prettamente orientali dai quali provengono le specie originarie, è possibile trarre una classificazione di specie.

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Sono considerate specie da esterno quelle che possono vivere all’aria aperta durante tutta la durata dell’anno. Si tratta di conifere o latifoglie che quindi modificano il loro aspetto nel cambio di stagione estivo autunnale a quello primaverile. Si parla invece di specie da interno quando le piante, principalmente tropicali, non possono essere esposte nel periodo invernale all’aperto.

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