Anche l’innaffiatura dei bonsai è importante e bisogna sapere quando occorre farlo. Con questa tecnica non si può sbagliare
La cura del bonsai dà grande soddisfazione ai coltivatori. Ogni operazione eseguita sugli alberi in miniatura è utile al miglioramento delle condizioni della pianta. Si tratta di accortezze, tecniche e colture che favoriscono una buona crescita fogliare e il miglioramento delle condizioni della specie. L’irrigazione è tra queste fondamentali attenzioni da riporre.
L’acqua è il costituente principale degli organismi viventi e svolge una serie di funzioni notevoli, da quella meccanica a quella termica, come regolatore di temperatura interna. L’acqua permette anche la solubilizzazione, il trasporto e la messa a disposizione delle sostante minerali disciolte a quella di partecipazione ad un grande numero di reazioni chimiche.
bonsai (Foto Pixabay)La pianta deve avere quindi a disposizione sempre una certa quantità di acqua per svolgere le sue funzioni, ma in giusta dose. Accorgersi che il bonsai ha bisogno di acqua è prerogativa fondamentale per ogni coltivatore. La carenza di acqua si manifesta sempre con una visibile sofferenza della pianta. Dapprima le parti più giovani dell’albero e l’interno apparato fogliare mostrano un certo appassimento.
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Successivamente, con il prolungarsi dello stato di carenza, la situazione tende ad evolversi in un progressivo disseccamento di foglie ma anche delle parti lignificate. L’avvizzimento è il momento prima della morte vegetale e bisogna evitarlo in ogni modo. Esiste una tecnica precisa che aiuta anche i pollici meno verdi a capire se la pianta ha bisogno di acqua.
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Toccando la terra, sarà possibile sentire al tatto il grado di umidità. Se anche in piccole parti, la terra si tira su e rimane attaccata al polpastrello della mano significa che non ha ancora bisogno di essere irrigata. Quando non è presente umidità, la terra è visibilmente secca e cambia di colore. In quel caso è possibile procedere ad un’irrigazione dal substrato, inserendo il bonsai in una vaschetta d’acqua. Il livello d’acqua deve arrivare a metà del vaso contenitore.
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