Bonus Pompe di Calore, sono sempre di più gli italiani che lo scelgono: quali sono le percentuali delle detrazioni e quanto si risparmia
Anche se sembra che stiamo ancora in piena estate con le alte temperature che non ci vogliono lasciare, la stagione autunnale, ufficialmente già iniziata, dovrebbe presentarsi anche climaticamente. Tanti italiani stanno già pensando – o meglio, temendo – i mesi freddi con i relativi costi per riscaldarsi.
Tanti stanno valutando l’installazione delle pompe di calore in modo da sostituire i tradizionali impianti a metano o gpl e le stufe a pellet e a legna. Anche queste negli ultimi anni hanno avuto maggiore successo per i costi più bassi ma nell’ultimo inverno, spinti dall’inflazione, i prezzi delle biomasse sono aumentati. Nel 2021 un sacco di pellet costava 5 euro: nel 2022, la stessa quantità, 15 euro.
Siccome con la pompa di calore significa trasformare il sistema di riscaldamento in modalità elettrica, oltre ad alleggerire il portafoglio risparmiando ogni anno un bel po’ di soldi, a guadagnarci è anche il pianeta e dunque tutti noi poiché l’impianto è sostenibile. Per l’installazione il governo Meloni ha confermato il bonus pompa di calore previsto per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici nella Legge di Bilancio 2023. Vediamo nel dettaglio cosa si può ancora fare entro la fine dell’anno.
L’EHPA, l’European Heat Pump Association, ha stilato un report sulla vendita delle pompe di calore e rispetto al 2021 è stato riscontrato un aumento di vendite del 33,8% prendendo in considerazione i cinque mercati di riferimento. Solo in Italia sono state vendute circa 382.000, +64%.
Tradotto in soldoni, quanto si risparmia? Secondo l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, chi ha scelto di non usare più direttamente il gas per riscaldarsi si ritroverà in tasca 402,56 euro. Elettrificando i vecchi impianti di riscaldamento, così come l’acqua sanitaria, il risparmio totale si aggira attorno ai 9 miliardi di metri cubi all’anno, cioè circa 95 miliardi.
Chiariamo che comunque il Bonus pompe di calore non è un incentivo a sé stante ma è desumibile dai numerosi bonus casa ed edilizi in vigore come quello per le Ristrutturazioni 50%, l’Ecobonus 65% e il Superbonus 90%. In questo articolo chiariamo come funziona l’Ecobonus per le case private.
Come funziona in pratica il Bonus? Prevede una detrazione del 50% sulle spese sostenute con un tetto massimo di spesa uguale a 96.000 euro che sono ripartite in 10 quote annuali dello stesso importo. Per poterne usufruire, però, è obbligatorio legare l’acquisto della pompa di calore a lavori di ristrutturazione o di altri interventi di manutenzione straordinaria.
All’agevolazione si accede tramite l’Ecobonus con il quale è possibile la detrazione del 65% sulle spese sostenute ma solo per chi sostituisce il vecchio impianto, non per chi ne realizza uno nuovo. In tal caso si può usare tale bonus anche senza ristrutturazione con un importo massimo detraibile di 46.154 euro, sempre ripartire in 10 quote annuali di pari importo.
È possibile accedere anche tramite il Superbonus 90% con una specificazione però: l’installazione sarà possibile soltanto se è contestuale ad un intervento trainante. Tra questi ultimi si individuano l’isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali e la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati.
Scopri come un semplice gesto di pochi minuti, come spostare i mobili dai termosifoni, può…
Quale tipologia di plastica può andare nel microonde? Controlla il simbolo e scopri tutto quello…
I Cantieri della transizione ecologica lanciati da Legambiente fanno tappa in Piemonte: scopriamo di cosa…