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Bonus risparmio idrico, 1.000€ per rifare il bagno: come funziona

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In che modo è possibile ottenere il Bonus Risparmio Idrico e perché è proprio il caso di fare il possibile per cercare di averlo, quanti vantaggi.

Il rubinetto di un bagno
Il rubinetto di un bagno (Pixabay)

Bonus Risparmio Idrico, di che cosa si tratta? Questa è una delle tante misure che lo Stato concede a chi rientra nei parametri stabiliti. E si tratta di una misura grazie alla quale potere ricevere non poche agevolazioni in ambito di detrazioni fiscali. Il Bonus Risparmio Idrico è sostanzialmente indicativo di quello che è il suo scopo. Il nome dice tutto ed il provvedimento consta di tutta una serie di funzionalità volte a mettere in atto la riduzione se non l’annullamento vero e proprio, quando possibile, degli sprechi di acqua.

Per farlo occorre munirsi di un nuovo apparato di erogazione dell’acqua in casa, cosa che per l’appunto il Bonus risparmio permette di fare. Il tutto offrendo un rientro importante di quella che è la cifra spesa per i necessari lavori di intervento in casa. Questo bonus consta di una cifra di mille euro messa a disposizione per il rifacimento dei servizi predisposti. Per potere sfruttare i vantaggi di questo provvedimento è necessario avere residenza in Italia e cittadinanza o italiana o di un Paese membro dell’Unione Europea. Oppure è richiesto l’essere muniti di regolare permesso di soggiorno o di lavoro.

Bonus Risparmio Idrico, come fare per averlo

Un rubinetto di casa (Pixabay)

I lavori possono essere effettuati sia per quanto riguarda edifici preesistenti da intendere come condomini o singole unità abitative, oppure parti di uffici anche adibiti non ad uso abitativo, come degli uffici. Possono essere rimpiazzati, come detto fino ad un massimo di mille euro di spesa, i sanitari in ceramica muniti di apparecchi con scarico ridotto. E poi rubinetti vari, soffioni e colonne doccia, che abbiano incluso un flusso d’acqua limitato. Le spese sono detraibili non solo per l’acquisto di nuovi ed idonei apparati ma anche per il loro trasporto e per la loro installazione, oltre che per la rimozione e lo smaltimento di quelli vecchi.

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Il volume massimo di scarico non deve superare i 6 litri. Ciò vale anche per rubinetti, miscelatori e vasi sanitari. Per soffioni e colonne doccia tale volume deve invece non superare i 9 litri al minuto. Come periodo di riferimento rientreranno nell’ambito della copertura tutti quegli interventi inclusi a partire dal 1° gennaio 2021 e che sono stati compiuti entro il 31 dicembre 2021. Tra l’altro la cifra detratta non è da considerare come reddito imponibile e non rientra nel calcolo del prossimo ISEE.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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