Il pellet è sempre più utilizzato. Come altri materiali combustibili, ha subito rincari notevoli. In una Regione italiana è stato introdotto un bonus
Tra moda e necessità la stufa a pellet è diventata una soluzione per cui molte persone propendono. Come alternativa all’utilizzo del gas per il riscaldamento. La crisi energetica rischia di esacerbare ulteriormente la crisi economica nel prossimo inverno. Se non si troverà il modo di contenere il prezzo del gas, molte famiglie si ritroveranno con la difficoltà di riuscire a sostenere i costi della materia prima. Quindi al via le alternative al gas per il riscaldamento. Ultimamente si fa un gran parlare della stufa a pellet. Certo, scalda la stanza in poco tempo.
Certamente è un oggetto di design che ricorda i salotti borghesi di qualche secolo fa. Tuttavia non è un’alternativa esattamente economica. Il costo di una stufa a pellet ad aria va dai 1.500 euro ai 3.000 euro. Se l’impianto è ad acqua la forbice si estende tra i 2.500 ed i 4.000 euro. Tutta questa discrepanza di prezzi dipende da vari fattori, tra cui la grandezza della stufa.
Ai costi dell’acquisto della stufa in pellet si deve aggiungere il prezzo dell’impianto, che generalmente ruota intorno ai 200 – 300 euro, e la costruzione della canna fumaria, mediamente al costo di 30 euro al metro quadro. E per ultimo il prezzo del pellet stesso. Nell’ultimo anno è più che raddoppiato. Nel 2021 bastavano 5 euro per portarsi a casa un sacco di questo materiale. Mentre ad oggi, a causa del conflitto e del rialzo di tutta la catena di produzione e trasporto, il pellet è arrivato a 10 – 11 euro al sacco, con delle punte che arrivano a 16 euro. E non incide poco sulla spesa finale, al punto che forse non è più così conveniente.
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Al fine di incentivare l’utilizzo di questo materiale alternativo, la regione Lombardia ha stanziato un bonus per la stufa a pellet. Si tratta di una delibera regionale dello scorso anno, la n. 5646 del 30 novembre 2021. In questo modo la regione intende supportare la sostituzione di impianti obsoleti con quelli a biomassa. Ma non è per tutti. Possono partecipare solo coloro che hanno inviato al GSE la domanda per ottenere il contributo previsto dall’art. 4, comma 2, lettera B, del DM 16 febbraio 2016, in data successiva all’approvazione della presente misura da parte della Giunta regionale (30 novembre 2021) e consentirà di integrare il contributo ricevuto dal GSE, in attuazione del suddetto decreto ministeriale, conosciuto come “Conto termico”.
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La domanda deve essere presentata entro il 15 settembre e la dotazione finanziaria ammonta a 12 milioni. Di questi 10 milioni saranno per le persone fisiche ed un milione a testa per gli entri del terzo settore e per le piccole e medie imprese. Il contributo è a fondo perduto.
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