Durante l’estate il pericolo degli incendi nei boschi aumenta ed è quindi molto importante sapere invece che cosa si può fare per prevenire questo scempio della natura
Alte temperature, venti forti con folate improvvise e la siccità sono i tre ingredienti principali che danno vita, estate dopo estate, al problema degli incendi nel nostro Paese ma anche nel resto del mondo. Perché esattamente come in Italia i vigili del fuoco e la protezione civile continuano, un’estate dopo l’altra, a lottare contro i piromani favoriti purtroppo dal clima impazzito anche per esempio in California gli incendi, di anno in anno, diventano sempre più grossi e sempre più violenti al punto tale che ormai, esattamente come succede con le tempeste, viene dato loro un nome per distinguerli e individuarli anche quando se ne parla nella cronaca.
Eppure si potrebbero adottare facili comportamenti e sistemi per migliorare la resistenza dei boschi al fuoco e evitare allo stesso tempo di dover rincorrere le fiamme tra gli alberi e, in alcuni casi, a ridosso delle case.
Quando si immagina un bosco probabilmente quello che ti viene in mente è un gruppo di alberi di diverse età cresciuti in maniera del tutto naturale grazie all’opera degli altri elementi naturali e degli animali che magari hanno sparso i semi dopo aver consumato qualche frutto. E in effetti i boschi in natura crescono in modo del tutto spontaneo. È per questo motivo che di solito i boschi hanno zone in cui la concentrazione degli alberi è maggiore e altre zone in cui, per condizioni concomitanti, si trovano meno alberi o addirittura non se ne trova nessuno.
Ma quello che è il trionfo della naturale casualità per essere mantenuto va in qualche modo curato e un po’ addomesticato dall’essere umano. Perché con una buona pulizia del sottobosco è possibile individuare innanzitutto quei percorsi cosiddetti tagliafuoco che possono quindi limitare i danni in caso di incendio. Creare delle zone cuscinetto in cui non può prendere fuoco nulla o quasi significa dare una mano anche ai vigili del fuoco e ai volontari se qualcuno tenta comunque di innescare incendi nei boschi. La manutenzione serve poi a controllare lo stato di salute degli esseri viventi, animali e vegetali, che nei boschi vivono. Controlli periodici agli alberi e alle piante possono per esempio garantire un intervento tempestivo e un’analisi in caso di infestazione da parte di agenti patogeni o insetti parassiti.
Quando i piromani vengono catturati, e purtroppo ciò avviene sempre troppo poco spesso, le giustificazioni di solito sono la necessità di avere spazio per i propri animali nel caso di allevatori, o per costruire nel caso di imprenditori, altre volte si tratta di azioni e di soggetti che hanno deciso di portare avanti così la loro vendetta nei confronti di altri. Ma a prescindere da quelle che potrebbero essere le motivazioni più o meno inconcludenti di chi decide di appiccare un incendio in un bosco, c’è da sottolineare che ogni volta che un bosco brucia bruciano anche risorse che potrebbero invece essere messe a disposizione della collettività sotto forma di legna da ardere, materiale da costruzione, concime e altro.
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