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Bottiglie acqua, sai cosa significa davvero la scadenza sul retro?

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Tante volte ci capita di prendere in mano una bottiglia d’acqua e di dissetarci da questa. Altri invece, soprattutto a tavola, quando gli capita a tiro la bottiglia non resistono dal rimuovere le etichette. Ovvero quei pezzi di carta che, oltra alla marca, riportano tanti dati importante sul liquido e non solo.

Come, ad esempio, la zona in cui viene imbottigliata, il residuo fisso, l’analisi microbiologica, il numero di lotto, l’esame chimico e chimico-fisico, gli elementi caratterizzanti. Ma anche il Termine Minimo di Conservazione data entro cui il prodotto mantiene le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Si perché c’è una data di scadenza da rispettare.

L’acqua scade davvero?

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Data scadenza di una bottiglia d’acqua (foto Stock Adobe)

Come letto pocanzi, sul retro della bottiglia d’acqua compare anche una data di scadenza. Una scadenza che però non riguarda il liquido, bensì il suo contenitore. L’acqua infatti, anche se vecchia è considerata sicura per l’essere umano. In questo modo sapremo le tempistiche in cui la plastica o il vetro delle bottiglie sono possono rilasciare, se conservate in modo non appropriato, sostanze dannose. 

Definire quella data come scadenza è sbagliato. Il termie più corretto da utilizzare in questo caso è Termine Minimo di Conservazione (TMC). Un modo per capire la differenza è la dicitura: per il TMC troveremo “Da consumarsi preferibilmente entro la data”, mentre per la scadenza “Da consumarsi entro la data”. Un “preferibilmente” che fa tutta la differenza del mondo perché ci indica che la bottiglia entro quando possiamo bere da quella bottiglia avendo la sicurezza che abbia mantenuto tutte le sue caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche.

Di norma il contenuto di una bottiglia è meglio consumarla entro 3 anni dall’imbottigliamento, sebbene qualche eccezione perché il TMC di quelle in plastica varia da 1 a 2 anni, e quelle in vetro è attestato ai 3. Si tratta di un dettaglio che non bisogna sottovalutare assolutamente.  Soprattutto per quelle in PET perché le ricerche hanno dimostrato che nel tempo e l’aumento delle temperature, questo materiale rilascia delle sostanze cancerogene per l’organismo.

Per questo è fondamentale, affinché la scadenza delle bottiglie in PET si rispetti nei migliori dei modi che queste vengano conservate in un luogo fresco e asciutto e soprattutto lontane delle fonti di calore. Il primo segnale dell’acqua alterata è la presenza di acetaldeide nell’acqua che rilascia un sapore dolciastro.

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