Un nuovo studio evidenziata i più che positivi risvolti avvenuti nelle foreste del Brasile dopo che queste sono state restituiti agli indigeni
Nella vasta regione della Foresta Atlantica in Brasile, composta da una grande varietà di ecosistemi come foreste pluviali, foreste secche, mangrovie, praterie e savane, si sta verificando un pericolo imminente causato dalla deforestazione e dal consumo del suolo. Tuttavia, c’è una buona notizia che testimonia l’impatto significativo delle attività umane. Un recente studio pubblicato sulla rivista Pnas Nexus ha rivelato che in alcune parti della foresta “restituita” alle comunità indigene che ne hanno usufruito per secoli, la deforestazione si è ridotta e la rigenerazione degli alberi è stata osservata.
Un team di specialisti dell’Università di Boulder in Colorado ha portato a termine una ricerca che conferma l’ipotesi, già suffragata da analoghi studi precedenti, secondo cui l’affermazione giuridica del “diritto alla terra” delle comunità autoctone rappresenta un efficace strumento per limitare l’impiego improprio del suolo e le trasgressioni dei diritti umani, nonché per attenuare gli effetti del mutamento climatico e la diminuzione della varietà biologica.
Secondo Rayna Benzeev, la principale autrice della ricerca, lo studio contribuisce in modo significativo alla crescente evidenza che l’appartenenza delle terre ai popoli indigeni ha frequentemente portato a miglioramenti nella riforestazione, come dimostrato in particolare dalla Foresta Atlantica, regione che ha subito una lunga fase di deforestazione per l’agricoltura, l’urbanizzazione, l’estrazione mineraria e l’abbattimento di alberi. Peter Newton, co-autore dello studio, sottolinea l’importanza di proteggere le foreste non solo per la salute degli alberi e la biodiversità, ma anche per il benessere delle comunità che ne dipendono, il che rappresenta un elemento fondamentale per garantire un futuro sostenibile delle foreste in cui il benessere umano è parte integrante.
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Ci sono ancora molte azioni da intraprendere, specialmente nell’ambito politico: “Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una ‘paralisi’ del processo di restituzione delle terre ai popoli indigeni. È necessario perseguire un percorso di continuità per rendere più stabile il processo e consentire agli indigeni di ottenere l’autonomia territoriale. Solo in questo modo sarà possibile far progredire la riforestazione, indipendentemente dalle fluttuazioni politiche a livello nazionale”.
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