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Bruciare sterpaglie o foglie secche: cosa dice la legge. Può essere reato

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Quando bruciare sterpaglie o foglie secche è vietato? Ed in che modo ci dobbiamo comportare per evitare delle sanzioni

Un mucchio di sterpaglie e di fogliame secco
Un mucchio di sterpaglie e di fogliame secco (Foto Canva)

Bruciare sterpaglie o foglie secche, una consuetudine che in diversi tra noi fanno. Chi ha un giardino, un orto od un appezzamento di terreno anche di piccole dimensioni sa bene che, ad un certo punto dell’anno, c’è da fare i conti con le foglie che cadono dagli alberi. Se non si ha modo o voglia di impiegarle in maniera costruttiva, ad esempio per procedere con la pacciamatura, allora occorre liberarsene. E lo stesso vale per le erbacce, la cui presenza è nociva per il resto dei vegetali che invece abbiamo intenzione di fare crescere.

Una volta estirpate si procede con il bruciare sterpaglie o foglie secche varie. Questo è il modo più veloce e pratico di fare spazio. Ma attenzione però, perché già da un po’ di tempo la pratica dello bruciare sterpaglie o foglie secche è soggetta ad una ben precisa e specifica regolamentazione. E questo avviene allo scopo di preservare l’ambiente e di evitare che possano verificarsi degli incidenti tali da nuocere non solo al paesaggio circostanze ma anche a persone, animali e cose.

Bruciare sterpaglie o foglie secche, cosa dice il regolamento

Del fogliame che brucia (Foto Canva)

Premesso che compiere una operazione del genere andrebbe fatta solo da chi possiede una certa esperienza e manualità, c’è da dire che il trasgredire le norme attualmente vigenti può comportare delle pene molto aspre. Nel 2006 venne avallata una normativa che impediva di bruciare sterpaglie o foglie secche, con il preciso compito di tutelare il patrimonio naturalistico. Ed anche di prevenire eventuali comportamenti di irresponsabilità. In tutte le stagioni, ma in particolare in estate, le forze dell’ordine vigilano allo scopo di notare eventuali colonne di fumo che indicano evidentemente dei roghi in atto.

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Il bruciare questi scarti è possibile, se però il loro ammontare è inferiore ai tre metri steri. Inoltre il fuoco va acceso nello stesso posto dove vengono prodotti gli stessi. E comunque in estate è vietato, con ogni territorio che è soggetto alle delibere comunali del caso. Se ci sono chiare situazioni di un possibile rischio, non si può procedere. E quindi l’unico modo per smaltire sterpaglie e quant’altro è quello di raccoglierle in appositi sacchi per portarle all’isola ecologica presente sul proprio territorio di residenza.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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