Bruciati 81mila ettari di terreno in Grecia: è il più vasto incendio di sempre in Europa

Con la foresta protetta di Dadia e la regione di Alessandropoli ancora in fiamme, in Grecia continua a consumarsi il più vasto incendio di sempre: bruciati 81mila ettari di terreno

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Grecia: bruciati oltre 81mila ettari di terreno (Facebook) – ecoo.it

L’estate 2023 verrà ricordata soprattutto per via dei vasti incendi che hanno dilaniato parecchie regioni d’Europa. In parte generati da cause colpose, in parte di natura dolosa – solamente qualche settimana fa, a Catanzaro, un drone scopriva un piromane intento ad appiccare il fuoco -, i roghi che hanno tenuto sotto scacco il continente parrebbero destinati a non esaurirsi.

Da circa 10 giorni, a questo proposito, la Grecia è in enorme difficoltà a seguito di un incendio divampato nella regione di Alessandropoli e nella foresta protetta di Dadia. Nonostante vigili del fuoco e protezione civile siano prontamente intervenuti per tentare di arginare i danni, gli effetti devastanti delle fiamme stanno continuando a farsi sentire in tutto il territorio interessato.

Attualmente risulterebbero bruciati oltre 81mila ettari di terreno. Le vittime che fino ad oggi si contano sono 20 (la maggior parte delle quali migranti morti carbonizzati, a cui si somma un pastore deceduto nel tentativo di mettere in salvo il suo gregge). Approfondiamo gli ultimi aggiornamenti a proposito dell’incendio, che secondo quanto riferito dalle autorità greche sarebbe “completamente fuori controllo“.

I roghi devastano la Grecia: bruciati oltre 81mila ettari di terreno, situazione fuori controllo

Sono state parecchie le regioni europee che, nel corso di questa estate 2023, hanno dovuto affrontare le conseguenze del propagarsi di vasti incendi. Solamente il 25 agosto scorso, il capo del governo regionale delle Canarie annunciava che i roghi di Tenerife – divampati nella giornata del 15 agosto – erano finalmente stati stabilizzati. Da qualche giorno a questa parte, invece, è di nuovo la Grecia a dover fare i conti con gli effetti del dilagarsi di un incendio, che sta interessando la foresta protetta di Dadia e la regione di Alessandropoli.

Canadair quando entra in azione
Canadair dei Vigili del Fuoco al lavoro (Canva) – ecoo.it

Dopo i precedenti nelle due isole di Rodi e Corfù, ora è il confine greco-turco a dover fronteggiare le conseguenze scatenate da dei roghi di simile portata: oltre 81mila ettari di terreno risulterebbero bruciati, a cui si aggiungono 20 vittime accertate. Tra i deceduti si contano 19 migranti (di cui 2 bambini) ed un pastore che ha perso la vita nel tentativo di mettere in salvo il suo gregge.

Le autorità che si stanno adoperando per domare le fiamme riferiscono che quello divampato al confine greco-turco è un incendio “completamente fuori controllo“. Stando alle testimonianze, quella messa in piedi nelle zone colpite dal fenomeno sarebbe la più vasta operazione antincendio mai documentata nell’Unione Europea, al punto tale che l’Ue stessa si è mobilitata attraverso l’invio di 11 aerei antincendio e un elicottero della riserva rescEu.

Pur di garantire il corretto svolgimento degli interventi – nonché l’incolumità dei residenti nelle regioni colpite -, le forze dell’ordine hanno disposto l’evacuazione di molti dei villaggi interessati. Nel mentre, le autorità hanno aperto un’inchiesta per stabilire quali siano le cause dei roghi divampati nella regione di Evros (confine greco-turco), per i quali si ipotizza un’origine dolosa.

Al vaglio anche interventi di risarcimento nei confronti di allevatori ed agricoltori che hanno perso migliaia di ettari di terreno coltivabile, nonché proposte di lavori anti-alluvioni per evitare che le prime piogge autunnali provochino frane e ulteriori smottamenti del terreno.

Non solo la Grecia: l’estate 2023 è stata sinonimo di incendi anche in Italia

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L’estate 2023 è la stagione degli incendi (Facebook) – ecoo.it

L’estate 2023 non ha portato incendi e situazioni drammatiche solamente in Grecia. Anche l’Italia, sotto questo punto di vista, è stata teatro di incendi che hanno reso particolarmente complicata la gestione della bella stagione (sia da un punto di vista degli interventi, che a livello turistico).

Lo scorso 21 agosto, l’incendio divampato all’Isola d’Elba, al largo di Livorno, obbligava le autorità locali ad evacuare camping ed abitazioni, nonostante non si siano registrati feriti. Non meno disastrosa era stata la calamità che aveva colpito l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo: strade deviate al traffico, voli bloccati, per non parlare delle 3 vittime morte a causa dei roghi.

La bella stagione 2023, in sostanza, parrebbe destinata ad essere ricordata soprattutto per via di questi eventi catastrofici. Quello che si sta attualmente consumando in Grecia, del resto, ha tutta l’aria di essere il più vasto incendio mai consumatosi in Europa.

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