Una recente analisi, partita da Copenhagen (sede del celeberrimo Vertice sui Mutamenti climatici dello scorso dicembre) ha evidenziato come il Belpaese nell’estate dello scorso anno abbia conseguito la maglia nera per i rischi legati all’ozono. Infatti, a differenza degli altri Paesi dell’Unione europea che hanno abbassato di molto i livelli di inquinamento atmosferico, l’Italia ha fatto registrare più volte di aver superato i limiti previsti per legge. Insomma: il nostro Paese ha dimostrato ancora una volta a livello europeo di non “rispettare le regole”. Purtroppo, il motivo stavolta mette a repentaglio la salute.
Secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente, per l’Europa in generale l’estate del 2009 è stata quella meno inquinata dal 1997. E dire che il buco dell’ozono, ormai in costante chiusura, secondo alcune ricerche era meglio che rimaneva aperto. Infatti, la sua riparazione rischia di aumentare il riscaldamento della parte Sud del mondo (o almeno, così sostengono i ricercatori dell’Università di Leeds).
In conclusione, sembrerebbe che questo buco dell’ozono in fase di chiusura, almeno nella zona dell’Antartide, stia sortendo gli effetti opposti a quelli che ci aspettavamo. Per quanto riguarda l’Italia, invece, sappiamo solo che l’inquinamento sta compromettendo il benessere della nostra atmosfera ma, soprattutto, della nostra salute.
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