Weekend, tempo di supermercato, di shopping e di sacchetti di plastica. Ad ogni spesa fatta veniamo puntualmente sommersi di decine di buste di plastica. Sono sicuramente utili, ma non sono biodegradabili e al termine del loro utilizzo vanno ad inquinare mari e fiumi. Vengono ritrovati spesso nello stomaco di squali, delfini, tartarughe che muoiono per asfissia o per fame, non potendo più alimentarsi. Eppure esistono alternative altrettanto funzionali e valide. Sono le buste ecologiche. Fatte in materiale biodegradabile, generalmente cotone, permettono di riporre e trasportare in tutta comodità gli articoli acquistati. Ma soprattutto possono essere riutilizzati più volte. Al termine del periodo del loro utilizzo, tornano nell’ambiente senza danneggiarlo poiché il materiale di cui sono fatte, interamente biodegradabile, rientra nel ciclo degli elementi naturali.
Va detto che da qualche anno in Italia si sta diffondendo una maggiore consapevolezza sulla pericolosità di quello che all’apparenza è un innocuo sacchetto di plastica. E’ il caso, ad esempio, di Porta la Sporta, una campagna promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi che intendono diffondere una cultura e stili di vita ecocompatibili a cominciare proprio dall’uso e dall’abuso delle buste di plastica. O è il caso di Nina, lo shopper che non inquina, un sacchetto in cotone 100%, per ora distribuito solo nel negozio Hi teach di Milano, che è stato prodotto riciclando i manifesti affissi nella città di Firenze quando i pannelli pubblicitari erano ancora realizzati in tessuto. A volte è sufficiente un piccolo gesto di civiltà per contribuire a conservare l’ambiente in cui viviamo. Pensiamoci la prossima volta che andremo a fare la spesa.
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