Da quando siamo piccoli sentiamo parlare di tante forme di inquinamento. I più noti atmosferico, idrico, acustico, termico. Ma a questi se ne aggiungo uno meno noto i cui effetti colpiscono tutti: quello elettromagnetico. Una contaminazione, che sebbene sia invisibile, è sempre presente nelle nostre case sotto forma di antenne telefoniche, impianti wireless, elettrodomestici, smartphone.
Si tratta di elettrodomestici che in qualche modo si rendono nocivi per tutti rilasciando onde elettromagnetiche e radiazioni nocive per l’organismo i cui effetti si manifestano con sintomi ben precisi come allergie, nausea, emicrania, affaticamento, prurito e bruciore agli occhi, disturbi neurologici, perdita di attenzione e concentrazione. Ma c’è un modo per schermarsi e proteggersi da questi raggi invisibili? Sembrerebbe di sì, e sarebbe anche un metodo naturale.
A fornire un’ottimo rimedio per bloccare e contrastare l’inquinamento ci ha pensato la natura. Infatti esistono molte piante capaci a filtrare e assorbire le onde elettromagnetiche che causano i dolori soprelencati. Problemi che, a cominciare dal mal di testa, colpiscono chi è costretto a lavorare molte ore di fronte al pc.
Tra le piante che avrebbero, tra le altre proprietà, quella di assorbire le onde elettromagnetiche ci sarebbe il cactus. I primi studi furono effettuati, nel 1989, dal dottor Wolverton, che lavorava alla NASA, mentre cercava di migliorare la qualità dell’aria sugli shuttle. E proprio in questo, cercando di creare un ambiente migliore, ha avviato un primo studio sull’abilità delle piante di eliminare gli agenti patogeni.
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Negli anni successivi sono stati effettuati altri studi (l’ultimo nel 2019) che avrebbero certificato la capacità da “spugna” del cactus e di altre piante contro l’inquinamento elettromagnetico. Lo studio avrebbe dimostrato che un cactus vicino al computer o al telefonino assorbirebbe le onde elettromagnetiche emesse favorendo un benessere psichico. Che si manifesterebbe con minor presenza di mal di testa e stanchezza.
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Ma non tutti la pensano così. Infatti un gruppo di ricercatori parla, senza mezzi termini, di un falso mito alimentato dalla presenza dei queste piante nel deserto. Il test effettuato da questi scienziati è stato molto facile: se questa pianta assorbisse davvero le onde elettromagnetiche, lo smartphone non funzionerebbe. Ma non è così, perché il telefonino continua a funzionare senza problemi.
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