Il cambiamento climatico può portare ad un’offerta globale di caffè inferiore alla domanda. I motivi sono spiegati in uno studio
Il caffè probabilemnte è la bevanda più consumata al mondo. Anche se originaria solo di alcuni Paesi tropicali, sia la sua coltivazione che il suo consumo sono stati estesi rapidamente a tutte le aree del Pianeta in cui la pianta si può facilmente adattare. E questo perché a parte la qualità, la quantità di caffè richiesta è spesso superiore alla domanda. Non parliamo di termini qualitativi. Il caffè ben prodotto, ed ad un prezzo che non implichi lo sfruttamento della popolazione locale che lavora nelle piantagioni, dovrebbe avere un prezzo decisamente superiore a quello a cui si è abituati. Lo dimostrano gli esperimenti del commercio equo e solidale.
A tutte queste difficoltà si aggiungono anche i cambiamenti climatici, che potrebbero compromettere a breve le piantagioni di caffè. Ed il mondo dovrà rinunciare alla quantità illimitata di questa bevanda energizzante, o ricorrere su vasta scala a qualità decisamente inferiori o surrogati.
L’analisi dei cambamenti climatici, e dei suoi effetti sull’agricoltura ha messo in luce le minacce alle colture di caffè. La ricerca è stata condotta dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) Oceans & Atmosphere. Sono stati presi come fattori di analisi temperatura, precipitazioni e livello di umidità in 12 paesi produttori di caffè, nell’arco di 40 anni, dal 1980 al 2020. E ciò che è emerso non è rincuorante. La crescita ottimale del caffè richiede che ci siano ogni anno precipitazioni entro determinati range: 1400-2000 millimetri e 2000-2500 millimetri. Mentre la temperatura dovrebbe essere nel periodo di crescita della pianta tra i 18 gradi ed i 22 gradi per l’arabica e la robusta e successivamente tra i 22 gradi ed i 28 gradi.
L’analisi di queste variabili ha riportato che gli eventi climatici estremi che si sono succeduti hanno devastato quasi la metà dei raccolti di caffè. Le prospettive per il futuro non sono le più rosee. I ricercatori hanno spiegato che “con le proiezioni sui cambiamenti climatici che mostrano un probabile aumento continuo delle temperature ai tropici, suggeriamo che la produzione di caffè può aspettarsi shock sistemici in corso”.
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