Le regole che bisogna seguire in fatto di caffè e data di scadenza: dobbiamo per forza berlo rispettando quanto riportato sulla confezione?
Il caffè è la bevanda preferita di tanti, in Italia. Si tratta di un qualcosa presente da secoli nelle abitudini di tutti noi, e dei nostri antenati. In tempi moderni poi il caffè è diventato più propriamente di massa ma è essenzialmente dalle nostre parti che assume il valore e la considerazione che merita. Del resto è famoso nel mondo l’Espresso Napoletano, tanto per rendere bene l’idea di quanto il caffè sia importante qui. Ed anche in commercio esistono svariate marche capaci di soddisfare i palati di tutti. In questo caso è presente anche l’immancabile indicazione che fa riferimento alla data di scadenza o termine minimo di conservazione.
Si tratta di una indicazione obbligatoria per questo e per qualsiasi altro tipo di prodotto alimentare messo in vendita in supermercati, discount e negozi di alimentari. E che siamo chiamati a rispettare sempre. Ma per forza di cose alla lettera? Riguardo al discorso che interessa la data di scadenza del caffè le cose stanno così. Il giorno che è presente nella indicazione della data di scadenza o termine minimo di conservazione è, per l’appunto, puramente simbolico. Non è che se in casa c’è del caffè che scade il 31 luglio 2022 poi lo stesso risulterà imbevibile e non commestibile a partire dal giorno dopo.
In questi casi quel che avviene è che il gusto percepito rimarrà sostanzialmente lo stesso, con la possibilità di avvertire semmai qualche piccola variazione, anche in termini di consistenza. Le proprietà organolettiche rimarranno sostanzialmente le stesse. Bere del caffè che supera la data di scadenza non comporterà alcun problema per la salute, e quasi non ce ne accorgeremo, quindi. A differenza di fare in modo da tenerlo sempre ben chiuso e sigillato, o nella sua confezione o in un barattolo di latta o di vetro dotato di coperchio con chiusura ermetica.
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Il caffè infatti non deve mai entrare a contatto con l’aria, altrimenti finirà con l’ossidarsi e con il diventare scialbo, sia in termini di gusto che di consistenza. Inoltre c’è una indicazione che riguarda il caffè scaduto per la quale lo stesso andrebbe consumato al massimo entro i tre mesi successivi rispetto alla data di scadenza indicata sulla confezione, se ancora chiuso. Quando invece è aperto, dobbiamo provvederlo a consumarlo il prima possibile, magari nel giro della settimana successiva o di dieci giorni.
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